Renata Turco è nata il 29 ottobre del 1964 a Macchia di Spezzano Piccolo (Cs). Muove i primi passi a Macchia di Spezzano Piccolo, nella casa dei nonni paterni. Una casa antica, rurale, i nonni, l’orto-giardino, la tettoia, un grande ciliegio, la colombaia, la tartaruga sul muretto della ferrovia, l’uva fragola, il forno a legna per pane e brioches, e tanto, tantissimo amore. Il ricordo più vivido è l’albero di Ciliegio; davanti a quel ciliegio passerà delle ore, intere giornate ad aspettare la fioritura, la nascita di qualche bel fiorellino bianco, ma aspetterà invano. Come tante altre cose nella vita, “le cose belle fioriscono solo di notte”. Poi, a cinque anni, con i genitori e i fratelli più grandi, si trasferisce a Spezzano della Sila. Frequenta l’asilo, un convento con le Suore, le elementari. A quel periodo risalgono le prime domande importanti sull’esistenza di Dio (domanda che si pone anche adesso), e “se la felicità, nella sua vita, avrebbe avuto un peso. Sbilanciato verso il dolce. O verso l’amaro”. Da pendolare, prosegue gli studi a Cosenza al Liceo Classico “B. Telesio”, e poi a Roma all’Università “La Sapienza”, Corso di Laurea in Chimica Farmaceutica. Cambia dopo 4 anni, lavora, si iscrive al corso di Laurea di Storia del Teatro e del Cinema, alla facoltà di Lettere. Consegue la Laurea nel 1996 con 110 e lode. Parallelamente, nella vita personale, incidono in modo indelebile e permanente: una diagnosi sul suo stato di salute e le frequentazioni dell’ambiente culturale filosofico romano. Infatti, con un amico filosofo (convinto che bisognava andare nei luoghi dei grandi pensatori e/o scrittori per “sentirli” respirare a pieno), intraprende alcuni viaggi: il periplo della Sicilia (per “sentire” il respiro di Pirandello, di Quasimodo, dei Greci e dei Fenici); Chebourg, nella bassa Normandia, paese natale di Roland Barthes; e poi Bologna, Parigi, Amsterdam. Ritorna a Spezzano della Sila. Molti sono gli anni di lavoro precario (creperie ambulanti e/o mercatini rionali e/o sagre paesane, nella provincia cosentina), prima di vincere il concorso per l’insegnamento. Dopo aver girato parecchi licei, istituti tecnici, nei paesini della Calabria, ottiene la sede a Cosenza, dove, attualmente, insegna italiano e storia al Liceo Artistico. Il senso profondo della vita e l’aspetto delle smagliature della natura umana sono nella sua poesia. - Ma la poesia nella mia vita c’è. Ed è proprio lei che mi salva. -
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