Recensione
Scritto da Rino Fisichella
La ricerca teologica di don Scileppi si prefigge di mostrare come l’opera d’arte sacra corrisponda all’atto di fede che vi è sotteso. L’indagine, oltre a documentare con dovizia di particolari tale rapporto, offre al lettore gli strumenti culturali che gli consentono di far fronte alla provocazione derivante da uno dei grandi equivoci del nostro tempo: la bellezza, che da sempre affascina come particolare forma di contemplazione che spinge all’amore, sembra scomparire lentamente dal nostro mondo, esponendolo al pericolo di cadere preda della disperazione. Dove viene a mancare la bellezza, infatti viene a mancare l’amore e con esso il senso della vita e la capacità di generare. Oggi si parla spesso di bellezza; eppure sembriamo incapaci a pensarla, promuoverla, difenderla e realizzarla. Quando la bellezza, infatti, si esaurisce nella forma narcisistica del culto di sé e della corporeità, diventa incapace di suscitare il genio che produce opere in grado di perdurare negli anni e diventare eterne. Si scivola nell’effimero e si perde di conseguenza il senso della verità e della bontà. Venendo meno la loro forza di attrazione, si diventa incapaci di creare cultura e, di conseguenza, anche la vita personale e sociale diventa insipida. Fortunatamente, rimangono in mezzo a noi i segni di una tradizione di fede che è stata in grado di generare cultura. Sono le opere d’arte, i monumenti, le cattedrali, disseminati in terra siciliana come in tutte le regioni del nostro Paese e in questa Europa che porta impressi in sé i segni del Cristianesimo. La proposta di don Scileppi, innanzitutto, è sostare con sguardo contemplativo di fronte a queste opere, di non darle per scontate, per mettersi in ascolto del messaggio che tramandano. Egli soprattutto mostra come rispettare quell’armonia che contraddistingue ogni vera opera d’arte, in quanto cifra caratteristica dell’esperienza estetica della fede. Attraverso l’analisi dell’architettura e dell’iconografia del Duomo di Cefalù il lettore viene anche condotto a scoprire una caratteristica della cattedrale dove tutto, dall’impianto architettonico complessivo al progetto iconografico, dalla disposizione dello spazio agli arredi, è pensato per consentire di fare esperienza della grazia divina; in particolare nell’assemblea liturgica, radunata attorno al Vescovo successore degli apostoli, che nella sua cattedrale esprime il senso profondo della fede e dell’unità della Chiesa.
[dalla Prefazione di Mons. Rino Fisichella] |