"In Nuovo Cinema Paradiso, parlando del suo duro e monotono mestiere, il proiezionista Alfredo dice: “Ma quando senti da quassù che il cinema è pieno e la gente ride e si diverte, allora sei contento pure tu. Ti fa piacere sentire che gli altri ridono, è come se fossi tu a farli ridere, e gli fai scordare le disgrazie e le miserie”. Forse è nascosta in queste parole semplici la ragione della grandissima diffusione di cinematografi in Sicilia sin dai primi del ‘900. Il fatto è che di miserie e disgrazie da scordare i siciliani ne avevano accumulate sin troppe nel corso della loro lunga storia. Per rimuoverle tutte erano necessari molti “scordatoi”. E se ne costruiscono ovunque, sia nelle grandi città che nei più sperduti centri di provincia, come viene ricordato e documentato in questo splendido volume delle Edizioni Arianna che ribalta l’antico cliché di una regione slegata dal mondo, refrattaria alle sollecitazioni del nuovo, in ritardo con i grandi appuntamenti del progresso. L’architettura dei cinematografi in Sicilia dipinge invece un’immagine dell’isola completamente diversa. (...) 

I siciliani si sono riversati nelle sale cinematografiche perché all’interno di esse era possibile vedere, scoprire, vivere tutto quello che fino ad allora non era stato possibile vivere, scoprire e capire. A partire dal sogno e dal mistero della giustizia (...)

                                                                 [dalla Prefazione di Giuseppe Tornatore]

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Il libro è frutto di un lavoro collettivo tenutosi presso la facoltà di Architettura dell'Università degli studi di Palermo.
COMITATO SCIENTIFICO DI COORDINAMENTO: Ezio Godoli, Eliana Mauro, Elisabetta Pagello, Ettore Sessa.
REVISIONE DEI TESTI: Eliana Mauro, Patrizia Miceli, Elisabetta Pagello, Ettore Sessa.
GRUPPO DI RICERCA Claudia Asaro, Lorenzo Bertuglia, Elisa Bono, Davide Borzoee, Giovanna Cantone, Federica Cottone, Nuccia donato, Luca D’Urso, Daniela Finocchiaro, Nuccia Guarneri, Daniele Gulotta, Riccardo Hopps, Ita Inghilleri, Patrizia Miceli, Eleonora Marrone, Eliana Mauro, Oriana Oliveri, Ina Picarella, Giovanni Rizzo, Gaetano Rubbino, Claudia Scalia, Ettore Sessa, Daniela Vella.
AUTORI DELLE SCHEDE: C. Asaro, A. Billiani, E. Bono, A. Brandino, G. Cantone, L. Collura, Z. Dato Toscano, N. Donato, C. Drago, B. Fregapane, S. Grande, D. Gullotta, P. Iannizzotto, I. Indaco, I. Inghilleri, G. Lo Tennero, V. Maggiore, F. Malleo, L. Manata, R. Marletta, G. Marro, E. Marrone, v. Martorana Tusa, E. Mauro, V. Melluso, A. Messina, P. Miceli, M. Nuzzarello, O. Oliveri, E. Pagello, F. Passalacqua, A. Persico, L. Realmuto, R. Riggi, M. Rizza, G. Rizzo, G. Rubbino, E. Sessa, A.R. Spina, D. Ventimiglia.
SCHEDE CINEMA COMPILATE: n. 190, in 51 paesi e città. 
OPERATORI CITATI: 160 architetti, artisti, ingegneri; 110 impresari, imprenditori, proprietari e fornitori.

AUTORI DEI SAGGI:
Giuseppe Tornatore, Prefazione
Ezio Godoli, Eliana Mauro, Ettore Sessa, L’architettura dei cinematografi in Sicilia
Ezio Godoli, L’architettura dei cinematografi in Italia Dalle origini alla seconda guerra mondiale Ettore Sessa, La parabola dell’architettura dei cinematografi in Sicilia fra Belle Époque e Ricostruzione
Eliana Mauro, Il cinema-palazzo in Sicilia: declinazioni endogene di una nuova tipologia edilizia Elisabetta Pagello, Un’architettura per la sala delle meraviglie
Milva Giacomelli, Progetti d’avanguardia per il nuovo cinematografo del Ventennio 
Patrizia Miceli, Forma e tecnica nei cinematografi siciliani dall’età giolittiana al Ventennio fascista Giusi Lo Tennero, Forma e tecnica nei cinematografi siciliani fra la Ricostruzione e il boom economico
Anna Maria Ruta, Rose canine, putti danzanti e mascheroni negli apparati decorativi dei cinema siciliani 
Gemma Randazzo, L’industria del cinema in Sicilia
Sebastiano Gesù, L’industria del cinema a Catania 

 "Nei sette decenni che dal 1900, anno della realizzazione a Catania dello Stabilimento Sangiorgi, costituiscono l’arco temporale durante il quale si consuma una peculiare esperienza di architettura siciliana dei cinematografi, si impegnano in questo settore alcuni fra i migliori progettisti attivi nell’isola. Con loro collabora un’articolata compagine di scultori, pittori, stuccatori, maestri vetrai e del ferro battuto, mosaicisti, ebanisti e decoratori. All’opera di questi progettisti, artisti e artigiani siciliani si affiancano sortite isolane di alcuni significativi esponenti della cultura architettonica italiana come Giorgio e Alberto Calza Bini, Ernesto La Padula, Achille Manfredini, Marcello Piacentini.
Attraversando il Liberty, il Déco, il Novecentismo, gli anni della ricostruzione e l’onda lunga del Funzionalismo, l’architettura siciliana dei cinematografi assume il ruolo di significativo laboratorio progettuale: dalle soluzioni tecniche (con l’iniziale sperimentazione di strutture in calcestruzzo e di sistemi costruttivi industrializzati) alle logiche compositive, dalla riforma del linguaggio formale ai nuovi criteri in materia di architettura degli interni e dell’arredo.Dalla pura evasione alla condivisione intellettuale, i cinematografi si sono assicurati un ruolo di irresistibile richiamo per un’utenza straordinariamente diversificata. Essi sono stati anche lungamente, soprattutto dagli anni Trenta in poi, luoghi delle passioni o dell’esaltazione anonimamente condotta nella collettività. Ma con l’avvento degli anni Settanta si incrinano certezze e consuetudini nei rituali della socialità e nei modi di vivere spazi e luoghi urbani collettivi; le sale cinematografiche non si sottraggono a questa svolta epocale.