Catalogo Libri

Il mio Novecento ad Alimena
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Copertina del libro Il mio Novecento ad Alimena
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 96
Prezzo: € 10,00
Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo
Anno publicazione: 2004
Visite: 1974
Valutazione:  / 1
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Recensione
Scritto da Mirella Mascellino

Da circa un mese, la nuova casa editrice delle Madonie, “Edizioni Arianna”, ha pubblicato il libro di Rosario Valenza “IL mio NOVECENTO AD ALIMENA". Un libro che nasce dal ricordo del passato per preservare la memoria. Attraverso l’esperienza personale e politica dell’autore, si pone l’attenzione su un periodo della storia di Alimena, finora poco osservato o ricordato dalla gente del luogo, essa stessa grande protagonista di quel periodo, ovvero i “Fatti di Alimena” avvenuti nel Settembre del 1956. Il lavoro di Rosario Valenza, curato con grande bravura dalla figlia Adriana, oltre ad offrire una testimonianza storica dell’impegno politico dell’autore, avvince il lettore per la tenerezza e la schiettezza con cui l’autore parla della sua vita, rimandando alla vita di tanti altri uomini che, nel silenzio, hanno vissuto quei tempi difficili. Il libro rappresenta un grande dono che Rosario fa alla comunità di Alimena, dove lo stesso vive e dove parimenti ha contribuito in modo non indifferente alla evoluzione politica, culturale e sociale, con la sua passione e il suo impegno politico in primis (lo si apprende dalla storia che il libro raccoglie e documenta), ma allo stesso tempo col suo lavoro, e con la sua figura morale coerente, integerrima, attenta e attiva. Tale lavoro si inserisce dentro un progetto di recupero della memoria, che la Flai-CGIL di Palermo ha avviato da tempo e che è stata ribadita come scelta nazionale nel 2002 a Bologna. Tuttavia, per i valori di cui è intriso il narrare, si può ben dire che oltre al recupero della storia, esso svolge una grande funzione di riscoperta di quei valori antichi e prettamente umani, tipici soprattutto degli uomini semplici. Tali valori possono offrire, oggi, una grande risorsa per le nuove generazioni, le quali benché non si trovino a fronteggiare, per loro fortuna, il problema della fame, i disagi del vivere quotidiano (senza energia elettrica, senza acqua) nelle case di allora, hanno tuttavia bisogno di fare i conti con la storia dei loro padri e dei loro nonni, non solo perchè è la storia di tutti, ma soprattutto perché grazie alle loro lotte, oggi, abbiamo ottenuto quei diritti che un tempo erano di pochi privilegiati, come si documenta nel libro. Pertanto, il compagno e amico Rosario ha dedicato questo libro proprio ai giovani, con un augurio di cui anche i meno giovani hanno bisogno, ovvero “perché la storia del passato aiuti a conoscere meglio il presente ed a costruire un futuro migliore”. Nel libro si trova una splendida cantata in rima e in dialetto alimenese, di Damiano Biccica, compagno socialista, che colpisce sia per la fedeltà del racconto storico sia per la bravura nella rima. La cosa quasi incredibile è che in tutti questi anni la cantata è stata tenuta nascosta, ignorandone il suo alto valore politico e letterario. Alle mie congratulazioni e alla mia domanda, al Biccica, del perché finora nessuno ne fosse a conoscenza (neanche i figli), la risposta è stata “non ho mai avuto velleità nel farmi dire bravo!” Anche questo sono state le generazioni di Rosario Valenza e di Damiano Biccica: l’umilta’ come caratteristica fondamentale di tutta la loro vita. Una qualità di cui la società contemporanea avrebbe sicuramente bisogno di sentire e di riscoprire, una qualità attraverso cui è passato il riscatto dei più poveri, portatori di una grande dignità. Come compagna e come cittadina in prima linea del mio paese, che per nessun altro al mondo cambierei, ringrazio Rosario Valenza per questo grande contributo che ha dato alla storia di Alimena, e ancora per la testimonianza che ci dona attraverso le parole del suo libro.

                                                                                         Mirella Mascellino

Rosario Valenza racconta, attraverso la sua storia personale, di un mondo che oggi non c’è più, quando ancora mancavano l’energia elettrica e i servizi igienici e lo spettro della fame era una minaccia costante per chiunque. Egli appartiene alla categoria dei mezzadri le cui condizioni di vita non erano differenti da quelle dei braccianti agricoli poveri. Il libro racconta del lavoro agricolo quando le tecniche di coltivazione erano arcaiche, la meccanizzazione non era nemmeno immaginabile, le strade interpoderali non esistevano e solo qualche mulattiera consentiva gli spostamenti dal feudo al paese. Il libro parla altresì delle lotte organizzate dal PCI e dalla CGIL, in cui Valenza militava, per cambiare le cose.

Data inserimento: Domenica 08 Gennaio 2012 20:58