Le tante immagini che accompagnano il lavoro della De Stasio (che del suo oggetto di studio diventa automaticamente quasi una protesi) forniscono un’idea concreta del modo in cui la realtà - nella vita di Ignazio Apolloni e di Vira Fabra così come in quell’inatteso e incompleto anti-museo che hanno allestito con visionaria pervicacia - sia uno spazio devoluto interamente alla sperimentazione e alla capacità di verificarne continuamente ricchezza e pluridimensionalità, estendendo in questo modo i confini stessi dell’arte; é un luogo in cui ci si compiace nel segnalare il deterioramento delle intelaiature consolidate e, al contempo, si fornisce una parvenza di quanto i confini tra le varie regioni della mente non siano intransitabili.
Il quadro d’insieme - che anche chi non ha mai visitato la Domus riuscirà a ricavare da questo utilissimo libro - mostra una materialità fatta di sovrapposizioni tra la sfera visiva e quella discorsiva, di pensieri e di contaminazioni tra reale e irreale; inoltre, si coglie una connessione più che evidente tra le fotografie e il ricordo o, meglio, tra esse e un costante (e ipnotico, precisa la De Stasio) ritorno di ciò che si è vissuto-scritto-detto-fattodimenticato.

(…) il sogno costruito da Ignazio e da Vira, talvolta senza rinunciare all’ovvio e all’equilibrio
geometrico, intraprende la rotta che conduce entrambi alla determinazione della loro scrittura, alla complessità della loro pratica d’arte (di autori di poesie, racconti, favole, romanzi e interventi saggistici), alla quadridimensionalità, si direbbe, tanto del poema quanto dell’esistenza.
E chi conosca l’opera di Apolloni (così come chi ha studiato quella di sua moglie) sa bene quanto questo sia stato vero sin dalle primissime prove d’autore. Comunque, anche attenendosi soltanto agli scritti pubblicati negli ultimissimi anni, si vede con chiarezza come la correlazione tra inconscio e immaginazione abbia dato vita a vere e proprie scatole piene di sogni - nella felice espressione della De Stasio - ancora da sognare.
Alessandro Gaudio