Il libro, come già "Cuntu di Serluni e di li Vintimigghia", raccoglie diversi testi teatrali scritti dall'autore e rappresentati nel corso delle varie edizioni della Giostra dei Ventimiglia che si tiene ogni anno a Geraci Siculo, sulle Madonie, manifestazione pensata per raccontare e celebrare vari episodi della storia della famiglia nobiliare Ventimiglia di Sicilia di Geraci, storicamente una delle dinastie più potenti della Sicilia medievale e moderna.

I testi, scritti in lingua siciliana, si ispirano a fatti realmente accaduti ai quali, di tanto in tanto, si mescola l'invenzione poetica, a partir dalle origini della Contea di Geraci, da Serlone, nipote di Ruggero d'Altavilla, hanno come protagonisti i conti e marchesi Ventimiglia, tra i quali si distinguono in particolare Francesco I, Francesco II, Giovanni (Primo Marchese di Sicilia) e tanti altri, le cui vicende e selte politiche sono indissolubilmente legate a importanti relazioni tessutre con altre famimiglie siciliane, come quella dei Chiaramonte di Modica, e alle diverse dinastie reali del Regnum Siciliae.