Benedetto Maggio (1 aprile 1935 – 24 novembre 2005), Binidittu u poeta, ha vissuto da pastore a Geraci Siculo. Autore del libro Iraggi, fino alla veneranda età di settant’anni non smise mai di uscire ogni mattina dalla casa del paese per recarsi a Cafè, o alla Burrittedda, entrambe località di bosco e di campagna, site nell’alta valle del fiume Pollina, agro del suo paese natio, dove badava a un piccolissimo gregge di capre e coltivava gli ulivi.
Viaggiò prima a dorso di mulo, ma nell’era delle automobili, non arrivando la strada rotabile fin nel suo terreno, usò, per raggiungere il suo màrcatu, posteggiare la sua A112 al bivio della Casanova, e andare a piedi per circa un chilometro, scendendo al mattino con il sole già alto, salendo all’imbrunire.
Da poeta si mantenne quotidianamente in contatto con l’essenza della realtà, non solo vicina ma anche lontana, del tempo e dello spazio, abbinando il guardare le capre con l’ascoltare la radio.
Quando giungeva l’ispirazione, componeva oralmente.