Descrizione
Titolo: Quando incerti diventano i passi
Autore: Giuseppa Tumminello
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 172
Prezzo: € 10,00
ISBN: 978–88–99981–46–4
Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo
Anno pubblicazione: 2019
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Quando incerti diventano i passi il primo verso di una delle liriche, scelto dall’autrice per rappresentare nella sua interezza questa prima, preziosa, raccolta poetica. È una scelta significativa. Il titolo è ambiguo, benevolmente “provocatorio”. La proposizione rimane lì sospesa, in apparenza come un’ipotesi in cerca di soluzione; pro-voca (nel senso niente affatto polemico, ma letterale di “chiama, incita ad andare avanti”) inevitabilmente chi legge; diventa un invito a seguire il percorso di chi scrive, a trovare quel completamento che possa colmare un senso di vuoto e un vuoto di senso, sintattico e contestualmente esistenziale. L’empatia con l’autrice è immediata e spontanea. Si resta sconvolti da questa affermazione inconclusa, imperfetta; si è portati a percepire uno stato di indecifrabile ansia. L’incertezza prende il sopravvento; la paura di fallire diviene sensazione angosciosa di precipitare nel buio – parola chiave, assieme al suo contrario “luce”, dell’esperienza esistenziale e lirica dell’autrice. L’angoscia esige uno scioglimento, invoca la comparsa di punti fermi, di guide sicure cui ancorarsi. E allora questa esigenza diventa sosta e, nella sospensione del cammino, l’incertezza si dissolve. La quiete lascia spazio, ampio, alla meditazione, ai ricordi, all’ascolto del cuore. La felicità appare nella sua possibilità di realizzazione. [dalla prefazione di Daniele Tumminello]
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Quando tocchiamo terra, a Messina,
mi s’apre il cuore e torno bambina
ed a gridare mi sento portata:
Sicilia amata, sono tornata!
ma me lo dico fra me e pianino,
mentre mi affaccio da un finestrino
e cresce luce in questo mattino,
e cresce gioia col mio percepire
che il treno corre di fianco al mare.
Sembra una favola questa mia isola,
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[da Il viaggio in treno da Verona a Cefalù, pag. 149]