Beppe De Santis, autore dei libri La resa dei conti e Salvare l’Unione Europea. Liquidare l’euro, è nato a Palata (CB) il 19/5/1952, cresciuto a Montenero di Bisaccia, 15 anni a Roma, residente a Palermo dal 1989. Coniugato con la dottoressa Antonella Compagno. Ha una figlia che si chiama Francesca Ersilia di otto anni.
Studi di Giurisprudenza all’Università la Sapienza di Roma. Specializzato in diritto del lavoro e diritto amministrativo, in particolare, nel corso dell’attività sindacale a Roma e in Sicilia. Tra i massimi animatori dei movimenti giovanili negli anni settanta, prima in Abruzzo e in Molise e poi a Roma ed in Italia. Giornalista militante nella metà degli anni settanta a Roma. Coordinatore delle Leghe dei disoccupati Cgil-Cisl-Uil (1997-78). Segretario del centro studi Cripes di Roma tra il 1980 e il 1985. Redattore, con F. Giovannini, M. De Meo, F. Clementi, A.M. Guadagni della rivista di cultura e critica “Metamorfosi” negli anni ottanta. Dirigente sindacale a Roma dal 1979 al 1988 ed in Sicilia dal 1989 al 1995. Coordinatore scientifico della Libera Università della Politica del gesuita padre Ennio Pintacuda (1994-97). E’ questa una fase di intensa lotta civile contro la mafia,a Palermo e in Sicilia. De Santis è impegnato in prima linea, tanto da dover essere posto e tutelato sotto scorta per un lungo periodo. Impegnato da sempre nei percorsi di rinnovamento delle forme dell’agire politico, nel 1996 contribuì all’esperienza pioneristica di “Noi Siciliani” (70-100.000 voti), tra gli altri, con Andrea Piraino ed Erasmo Vecchio, umile seme profetico dei movimenti autonomi regionalisti vigorosamente affermatisi in Europa dal 1990 ad oggi e – si auspica – in grado di decollare presto e bene in Sicilia, nel Mezzogiorno ed in Italia. Tramite questa esperienza De Santis matura una intensa ed ininterrotta attività culturale e di militanza neomeridionalistica. Dal 2005 al 2007 svolge un ruolo di primo piano nell’animazione culturale e programmatica del Movimento per l’Autonomia, da esserne considerato l’ideologo. Dal 2008, a seguito dell’aggravarsi del rapporto Nord-Sud d’Italia e dell’emergere dei difetti strategici ed operativi dell’MPA, De Santis ritiene esaurita la fase propulsiva del ciclo lombardiano in Sicilia e rivolge la propria attenzione e il proprio impegno alla promozione di un movimento neomeridionalista popolare e di massa, di cui definisce l’impianto teorico e progettuale. Membro della Commissione Regionale per l’Impiego (1999-2001). Inizia poi la fase di vita da economista, libero professionista e imprenditore.
Presidente di Medea, tra i piú noti e prestigiosi centro studi e di promozione dello sviluppo locale in Sicilia e nel Mezzogiorno (dal 1998 ad oggi), dotato di un originale ed efficiente sistema informativo sulle politiche comunitarie. Animatore e coordinatore – con Alessandro Ficile. Olindo Terrana, Tino Cutugno, Aurelio Bruno, Sebastiano Di Mauro, Turi Zinna, Puccio Dolce, Antonio Rotelli, Andrea Ferrarella e altri generosi esperti-dei PIT (Progetti Integrati Territoriali) siciliani, nella fase di promozione e progettazione (1999-2001 e dell’intero movimento siciliano per lo sviluppo locale. Consulente esperto delle politiche comunitarie del governo regionale sicilano, di province, agenzie di sviluppo locale e comuni dal 1998 ad oggi, anche nel ruolo di dirigente esterno della Regione Siciliana, in vari governi succedutisi nel tempo a partire da quello di centro-sinistra di Angelo Capodicasa del 1999-2000. Già vicepresidente dell’Associazione (società mista tra pubblico e privato) “Circuito dei castelli e borghi medievali”, che mediante Interreg si è esteso all’intera Europa mediterranea.
Promotore e progettista, con Euromondi di L. Tambuzzo, del progetto REI (Registro delle Eredità Immateriali) di Sicilia, sulla base della convenzione dell’UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’ umanità, nel 2005.
Nel corso della sua lunga e poliedrica attività di studioso, di tecnico e di attore sociale e politico, De Santis ha pubblicato oltre 30 tra saggi e volumi di carattere politico, economico e sociale, il cui filo conduttore è il rapporto tra mondi vitali della società civile e sistema politico, tra movimenti e partiti, tra innovazione e potere. Il filo rosso di questa attività saggistica è la questione meridionale e la progettazione di un nuovo meridionalismo federalista unitario. Tra i volumi più recenti: “ Autonomia è ambiente” di Rossana Interlandi a sua cura (2007); “La Sicilia siamo noi. Memorie, percorsi, e sfide della Sicilia redimibile del XXI secolo” (2008), “La Sicilia ai giovani siciliani” (2008); ”La programmazione comunitaria 2007-2013. L’ultimo treno del sud e della Sicilia” (2008).
Dal 31 agosto 2005 è stato membro del comitato di sorveglianza del POR (programma operativo regionale 2000-2006) Sicilia, e del PO 2007-2013, in rappresentanza dell’URPS (Unione regionale delle province siciliane).
Dall’agosto 2006 è stato Capo della Segreteria tecnica dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Dal luglio 2008 al febbraio 2009 è stato Capo della Segreteria tecnica della Presidenza della Regione Siciliana e poi Esperto della Presidenza alla programmazione comunitaria e strategica.
Agli inizi del 2010 è stato tra i promotori dei Movimenti autonomi degli agricoltori siciliani e meridionali.
Dall’estate 2010 ha lavorato per definire i presupposti per la costruzione di un grande movimento neomeridionalista, improntato ad un federalismo unitario sul modello tedesco, anche sulla base delle suggestioni contenute nel volume di Giorgio Ruffolo, “Un paese troppo lungo”: progetto teorico e strategico, con la relativa strategia – e piattaforma – economica, profilo organizzativo operativo e comunicativo, leadership.
La svolta teorica e strategica, sul versante della strategia economica, è maturata nel confronto con i movimenti internazionali degli economisti critici contro il dominante paradigma ultraliberistico, che affida il dominio del mondo alla finanza globale speculativa.
Paradigma liberistico che combatte con il cuore e con la mente.
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