Il sentimento cosmico religioso di Albert Einstein. Scheda adozione libro di testo

Titolo: Il sentimento cosmico religioso di Albert Einstein.
AutoreAntonino Serina
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 252
Prezzo: 22,00
ISBN: 978-88-98351-91-6
Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo
Anno pubblicazione: 2016

SI PROPONE L’ADOZIONE DEL LIBRO IN EPIGRAFE SULLA BASE DEI MOTIVI DI CUI ALLA SEGUENTE RELAZIONE

Il sentimento cosmico religioso di Albert Einstein. Con riferimenti al naturalismo cosmico di Carlo Rovelli.

Il teologo della teologia rivelata, Joseph Ratzinger, vede il Logos manifestarsi ed identificarsi con il Cristo storico; il teologo della teologia razionale, Albert Einstein, contempla il Logos rivelarsi ed identificarsi con lo splendore rivelato dall’ordine mirabile dell’universo”.

Leggendo questo libro a un certo punto si incontreranno queste parole che, meglio di qualsiasi altro possibile commento, sembrano esprimerne il significato più profondo: la ricerca di come superare il dissidio fede-ragione nella convivenza pacifica tra due modi di intendere Dio: Persona o Universo.

Il tema è particolarmente importante per la cultura filosofica e civile, ancora oggi, nella società della globalizzazione imperante mossa quasi esclusivamente dal valore dell’ utilità economico-finanziaria, pur non comportando alcun rischio per la sopravvivenza della specie umana sul pianeta, giacchè, l’ateismo non è al momento usato come bandiera ideologica per fini politici e/o militari.
Sono piuttosto gli integralisti religiosi a promuovere pseudo guerre “sante”.

Il saggio di Antonino Serina affronta il tema più classico della filosofia: di fronte all’Universo la specie umana non può fare a meno di interrogare e interrogarsi per sapere la verità, ricorrendo alla poesia, alla religione, alla filosofia (comprendeva infatti quest’ultima tutte le scienze fino a due secoli fa!).
E proprio in tal senso l’autore, antropologo, teologo e studioso di filosofia, effettua qui una compiuta analisi e un efficace confronto diacronico e sincronico tra le varie posizioni delle correnti di pensiero e dei principali autori antichi, moderni e contemporanei sul problema della religiosità, alla luce degli ultimi ritrovati della ricerca scientifica.


C’è in questo libro, l’Einstein della famosa formula fisico-matematica dell’E=mc2 con la quale viene spiegato che la realtà cosmica è unica, la totalità è universale, e corrisponde all’identità della sostanza divina e naturale già descritta da Spinoza.
Parla infatti Antonino Serina de
l’unicità della sostanza che si manifesta in un solo e medesimo ordine, che comprende insieme, nella medesima connessione, razionalità e materialità in un unico mondo che è l’unità universale di tutto ciò che è di Einstein”,

Nel libro si parla del bosone di Higgs, della “particella “dannata” convertita in particella di Dio” , nonché dell’annuncio, avvenuto l’11 febbraio 2016, della scoperta delle onde gravitazionali” e delle “oscillazioni nello spazio, esattamente previste un secolo prima, nel novembre 1915, da Albert Einstein nell’ambito della sua Teoria della Relatività Generale.

Nel libro non si può non parlare, oltre che di Spinoza, di Giordano Bruno, di Schelling, di Shopenhauer, di Hegel, degli Stoici, la cui fisica comprende i principi generali della realtà, si trasforma in teologia, intesa quale massima espressione della razionalità della realtà, in quanto la realtà, come corporeità viene permeata dalla dinamicità che per sua natura è vitalità divina, o sostanza-energia”.
Così come non si può tacere di Eraclito, del suo affermare Tutto è nell’uno e l’uno è nel tutto” , e di Platone: tutto armonicamente unito”.

Ed è così che Serina conferma quello che molti sostengono, e cioè che la filosofia occidentale dalla Grecia classica in poi non è altro che ermeneutica, ricerca id prove, confutazione e verifuca del già detto:
In questi ultimi termini di ‘Natura Intera’ si trova l’immagine dell’unità universale di Einstein corrispondente alla visione di Platone: il mondo è il Dio generato (Tim… 34 b) oppure a quella di Aristotele: il divino abbraccia l’intera natura (Met. XII, 8, 1074b 2) e, per finire, a quella di Diogene Laerzio per il quale “L’intero mondo è vivente, il mondo è la sostanza di Dio (…). Credo fermamente, come è stato proposto da alcuni, che la metafisica di Spinoza costituisca il fondamento della fisica di Einstein, vale a dire, della visione unitaria cosmica, Dio-Natura, della formula E=mc2 e della costante cosmologica. Da quel mondo del Dio personale, egli è uscito per sempre già a 12 anni, per entrare defi= nitivamente, senza rimpianti, in questo mondo fisico e reale”.
Einstein però, tiene sottolineare l’autore non abbraccia l’ateismo, continua bensì ad essere religioso in un altro senso. Dice infatti il grandissimo scienziato:Nel rispetto di questa forza che supera il limite della nostra comprensione consiste la mia religione, in questo senso, praticamente, io sono religioso”.

C’è nel libro, e non poteva mancare nella sintesi religiosa e scientifica del pensiero di Einstein, il filosofo matematico A. N. Witehead, uno dei primi interpreti della teoria della relatività, per il quale la realtà è un processo di eventi in reciproca relazione e Dio è la relazione progressiva di tutti gli eventi.

E infine il naturalismo del grande fisico veronese Carlo Rovelli che ci conferma oggi che noi e le cose che ci circondano siamo della stessa e unica realtà. Non due mondi, come una noce spaccata in due, ma un unico mondo:una vasta cattedrale di atomi. Egliidentifica la causalità con la globalità gravitazionale”, e se non c’è posto dunque per Dio e per le favole che parlano di lui, Rovelli rimane incantato dalla sacralità dell’universo. Anzi, tale è la ricchezza della sua spiritualità naturalista e laica da essere qualificato paradossalmente da Serina: Ateo, in odore di santità”.

Oggi sono tre le religioni che rappresentano nel mondo il Dio Persona, l’assoluto della fede”, l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo. Di fronte ad esse sta la religiosità laica del Dio Universo di Einstein, estremamente rispettoso, se è vero che afferma in suo motto:
Sottile è il Signore ma non malizioso”. Sottile per dire che ama la verità, l’intelligenza, il sapere. Non malizioso per dire che non può volere la guerra.