Il Comune e la Pro Loco di Caccamo presentano il Libro del poeta Nicola Lo Bianco: Il grande amore perduto.
La poesia è un soliloquio/dialogo con la bellezza, è un atto d’amore, un punto di resistenza, un
argine alla sconcezza che tenta di sommergerci. [pag. 17]
Domenica 16 giugno 2024
Caccamo (Pa) Chiesa di Sant’Antonio Abate
ore 18,00.
Interverranno:
Patrizia Graziano, Assessore alla cultura;
Giovanni Panzeca, Presidente della Pro Loco;
Giusy Bosco, docente del Liceo delle Scienze Umane;
Nicola Lo Bianco, autore del libro;
Mimmo Minà, per le letture;
Federico La Rosa, per gli interventi musicali;
Arianna Attinasi, moderatrice dell’evento.
Qui il libro.
Ecco qualche assaggio de Il grande amore perduto:
“In questo nostro secolo zucchero e menzogna
per te metto insieme le parole più belle
e le sistemo sotto il tuo cuscino
Ma al mattino la gente racconta di brutti sogni”. (pag. 15)
“Se per caso dovessi morire
con in cuore i versi più belli
quelli che avrei scritto domani,
voi che restate
seppellitemi in un luogo
dove crescono fiori e musica
dove si dicono solo parole d’incontro
e silenziosi “ti amo”. (pag. 76)
Nicola Lo Bianco, è nato a Palermo, dove risiede. Ha insegnato Letteratura Italiana e Latino nei Licei.
Pubblicista, collabora a diverse riviste con recensioni e brevi saggi su scrittori e poeti contemporanei, o con note di costume. Molteplici le sue presentazioni di libri di saggistica e poesia. Negli anni ’60, insieme ad altri giovanissimi “ribelli”, è promotore de “I draghi”, gruppo teatrale di base, che negli anni successivi sarà punto d’incontro di giovani e poi affermati talenti teatrali, protagonisti di quella che è stata definita “drammaturgia palermitana”. Importante, dopo alcuni anni trascorsi fuori Palermo, l’amicizia con Franco Scaldati e la collaborazione con il teatro di questo drammaturgo, che gli fa scoprire una dimensione poetica che ha radici profonde nella vita e nell’animo degli esclusi, degli ultimi, dei diseredati.
Fondamentale anche l’amicizia con il poeta e pittore Crescenzio Cane, con il quale inizia un sodalizio artistico-culturale nella ricerca e nel perseguimento di una autentica cultura dal basso che Crescenzio Cane individuava e definiva con il termine di “sicilitudine”. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Rapsodia del centro storico (Borgonuovosud, 89); Monologo sulla strage degli innocenti (Caputo tipografica,’03); Lamento ragionato sulla tomba di Falcone (Di Girolamo/Coppola editori, ’10); I tempi del poeta in piazza (Edizioni La Zisa, ’13); In città al tramonto, (Bastogi, Roma, ’17), altre sue poesie sono pubblicate in diverse riviste letterarie.
Tra le opere teatrali si ricordano le messe in scena di: “Libertà Provvisoria”; “Cantica del lupo et altre stelle” (omaggio a Dante) per diversi anni in tour per la Sicilia; “Bianchi e Neri” messinscena con gli studenti del Liceo G. Ugdulena; “Il muro il pane i bambini”; “I tempi del poeta in piazza” (omaggio a I. Buttitta), al Teatro di Verdura, con la regia di Mauro Avogadro; “Sanfrasò”, “Vicolo sedie volanti”, ecc…; “La Mandragola” del Machiavelli, tradotta in siciliano e messa in scena dalla compagnia Gruppo Teatro Libero di Trabia. Per conto del Comune di Misilmeri è autore di una drammaturgia della Divina Commedia tradotta in siciliano. Ha vinto il premio di poesia INSIEME NELL’ARTE a Palermo e SICILIA DANZA a Messina, il Premio Castelluccio (Racalmuto); Il PREMIO NAZIONALE DI POESIA HIMERA ‘17, ed è tra i finalisti del PREMIO G.G.BELLI di Roma e segnalato al Premio Montano. Dopo la pubblicazione di RAPSODIA DEL CENTRO STORICO, nel ’95 viene invitato da Dacia Maraini a partecipare alla trasmissione su RAI3 IO SCRIVO TU SCRIVI; RAI3 dedica un servizio allo spettacolo I TEMPI DEL POETA IN PIAZZA. Apprezzamenti e dichiarazioni di stima alla sua poesia provengono da lettori e critici, come Leonardo Sciascia, Giorgio Barberi Squarotti, Francesco Carbone, Franco Manescalchi, Lucio Zinna, Giovanni Cappuzzo, Nicolò D’Alessandro, Piero Carbone, Leoluca Orlando, Carmelo Viola, Paolo Messina, Veniero Scarselli, Rossano Onano, Cosimo Scordato. Recentemente il Comune di Trabia gli ha conferito la CITTADINANZA ONORARIA per importanti contributi all’attività culturale.
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