Tusa, Luna barocca, il primo romanzo di Santa Franco, 16 agosto Magazzini Notarili, ore 18:30.

“Mimì non capiva bene cosa stesse succedendo, ma rideva felice accanto alla madre che si liberava di tutti quegli oggetti che prima erano stati considerati con una sacralità quasi paranoica, l’aiutava a buttare ogni cosa le si poneva davanti… acqua biniditta, sali, piattu cu l’uogliu, ‘nciensu e cannili, assecondando quella forza che non comprendeva, ma che, in qualche modo intuiva fosse una cosa bella. Vedeva quella madre per la prima volta ridere, era come se si fosse tolto da quel viso quel tratto di malinconia e di paure e si fossero svelati tratti ancora sufficientemente giovani in un volto non conosciuto prima, ma che ancora poteva prestarsi alla gioia, finalmente se stesso, senza imposizioni dettate da condizionamenti altri che ne alteravano i lineamenti fino a renderla un’altra persona in mezzo a due occhi sempre più inespressivi”