Domenica 19 settembre 2021 ore 17,30 Presentazione del libro L’albero di gelso di Gaetana Restivo a Santa Flavia..
L’albero di gelso, il libro di Gaetana Anna Maria Restivo, sarà presentato a Snta Flavia, Villa Filangeri, Via Mondello n. 2 domenica 19 settembre alle ore 17.30.
Interverranno, con l’Autrice,
Milena Venturi, Assessore comunale;
Pietro Attinasi, Edizioni Arianna;
Giusy Giannone, Psicologa;
Arianna Attinasi, letture;
Marcello Meli, interventi musicali al piano.
Dal Cap. 1
(…) mi ritrovo in mano questa vecchia foto portata dall’America da queste due fantastiche signore che ho appena conosciuto. C’è un gruppo di persone, quasi tutte donne e bambini, sotto un grande albero di gelso accanto ad una casa di campagna. Alcuni ragazzi sono proprio sotto l’albero dove vi è una scala a pioli e uno di loro raccoglie gelsi dall’albero.
La foto sembra una copia e non è delle migliori. La tengo tra le mie mani. Ci sono tante persone da identificare, ma è impossibile riconoscerle tutte per- ché lo scatto sembra risalire almeno a dopo la fine della guerra e la copia, sbiadisce e sfoca, ancor di più, l’immagine. Mi chiedo come mai Sue Ann me l’abbia data raccomandandomi di guardarla attenta- mente. È l’una di notte e la giornata è stata lunga ed intensa, ma forte è la curiosità.
Giro la foto e c’è una didascalia: “Sutta u peri di cevusu nni donna Pasqua a Santa Flavia”1
Mi avvicino alla luce, la rivolto e mi concentro sullo scatto e, cosa vedo! La ragazza al centro sembra… oh ma è lei: MIA MADRE!
(…)
Tre estati, tre lunghe estati per ascoltarmi dentro e per tornare a vivere senza rinunciare a volare, a modo mio. Ho imparato che quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un’illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita. Ognuno, infatti, ha la sua e l’errore sta nel credere che una missione sia più im- portante dell’altra, solo perché non tutte procuranofama e denaro. “Ma perché non la smetti di scrivere e te ne vai a mare? Stai perdendo tempo!”.
Io non ascoltavo e continuavo perché sentivo la responsabilità di seguire quel sogno. È solo nel giudizio degli uomini che c’è differenza tra chi ripara orologi e chi diventa un famoso leader ma per la legge dell’uni- verso entrambi sono uguali per importanza se infon- dono nella propria opera il senso della loro esistenza. Chi trova il proprio talento non dovrebbe sprecarlo mai. Così ho assecondato il mio desiderio di scrivere e non solo per me, ma di raccontare anche agli altri, soprattutto ai miei figli, una bella storia… che co- mincia sotto un grande albero… un albero di gelsi.
Ad una certa età si diventa pescatori di memoria perché non misuriamo più il passare del tempo ma il valore che diamo ad esso. Cerchiamo di andare avan- ti senza paura perché viviamo con più consapevolez- za. Oggi è tutto spettacolo, si vive il presente come se tutti fossimo personaggi dell’effimero perché non si costruiscono grandi ricordi sul palcoscenico dell’ora ad ogni costo. Ogni giorno impariamo a nostre spese che “ci sono tante maschere e pochi volti”9.
Mi sono resa conto che esiste un tempo della natura, sul quale non abbiamo nessun controllo, e un tempo dell’anima. L’anima è un giardino, basta seminare, curare, innaffiare, proteggere, lasciar fare ai nostri sogni per vederli fiorire: perciò ho seminato i miei sogni!”.
L’albero della mia vita è cresciuto. I suoi rami, adesso, sono carichi di foglie e, prima che il vento di ottobre le spazzi via, voglio raccontare dei giorni di primavera.
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