Il profilo di Nat Scammacca compiuto in questo studio da Antonino Serina è un atto di amore e di onestà critica verso uno dei più grandi intellettuali e poeti contemporanei, che è anche il fondatore dell’Antigruppo Siciliano.
L’impegno sociale è infatti per Nat Scammacca la missione morale dell’arte e della letteratura, entrambe poste a servizio del bene comune. Il poeta, moderno Ulisse, infaticabile ricercatore di notizie sui suoi avi e sugli avi degli avi di tutti i siciliani, scopre perfino, e lo afferma, che il ruolo culturale della Sicilia nella Magna Grecia era talmente importante che perfino l’Odissea avrebbe potuto legittimamente avere come autrice, anziché Omero, la giovane Nausica di Trapani.
Ecco perché egli vuole cambiare le condizioni di vivibilità della “sua” Sicilia: vuole riportarla al suo mitico splendore antico, modificare la disuguaglianza per cui la felicità era assicurata davvero a pochi, molto pochi, privilegiati. Vuole farlo attraverso la poesia e la scienza, attraverso la libertà, la “grecità” della filosofia classica dei Sofisti, sradicando l’attardata concezione tolemaica che frena la creatività, l’innovazione, il progresso dell’uomo.
In questo modo è come se volesse innestare il sogno americano in Sicilia. Sicilia e America: metafore di due modi di vedere l’Universo e i valori fondamentali della vita, dice Serina. Egli svolge nel caso di Scammacca il compito che altri studiosi, per altri uomini di cultura o filosofi, quali ad esempio Nietzsche, hanno svolto: ricavare dalla miriade di interventi, scritti, riflessioni varie, il filo conduttore di una unicità di pensiero. Il lettore così apprende che il poeta si interessa di antropologia, psicanalisi, mito filosofia, estetica. Le fonti sono Ericepeo, Scammachanat, Due Mondi, Terza Pagina di Trapani Nuova.
