E’ un onore per il Museo Civico di Castelbuono presentare la prima personale siciliana di
Manfredi Beninati ospitata da un’istituzione pubblica. Gli spazi espositivi del Castello dei Ventimiglia tornano ancora una volta ad esprimersi, cangianti e poliedrici, come per vocazione lo è questa istituzione, attraverso le opere visionarie di un artista dalla sensibilità singolare, interprete, oggi, anche dell’immaginazione, di un racconto onirico reso tangibile, visitabile e vivibile. L’esplorazione, la contaminazione, l’insolito, l’altro, il ribaltamento della visione universale permettono di rintracciare, nell’astrazione della mente, che è costruzione creativa, gli spazi della propria identità di singolo e di comunità erede del passato e partecipa del presente.
Il Museo Civico si fa traghettatore di fantasie, istigatore di pensiero, attraverso la realizzazione di mostre contemporanee che diventano viaggi esclusivi, pensati per i luoghi che li ospitano, nati dalla reinterpretazione delle energie che l’artista vi scorge, delle quali si lascia permeare, delle quali si fa poi espressione.
Così il Castello medievale, sede del museo e testimonianza di una delle storie più antiche di Sicilia, vive nel presente ospitando nuova arte e diventando esso stesso opera d’arte, di nuovo e nuova. Uno spazio colorato di infinite possibilità che sa presentarsi, come per l’installazione ambientale site- specific di Manfredi Beninati: una stanzetta allestita all’interno della sala espositiva di San Giorgio, visibile attraverso una finestra. Il museo è il luogo delle scoperte, è un gioco infantile ma sempre verde, è l’allenamento della curiosità che genera cultura, da cui nasce infinita bellezza. Forse in un mondo saturo e frenetico, è questo il suo ruolo più importante:fermare il tempo per un attimo o per anni, renderlo universale, elastico, fluttuante. Guardare il mondo attraverso una finestra e vederci dentro la proiezione di una fantasia, l’infinito in una stanza che è allo stesso tempo la più piccola del mondo e la più grande dell’universo.