La forma perfetta – Antonino Cicero

8.00

Descrizione

Titolo: La forma perfetta
Autore:
Antonino Cicero
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 72
Prezzo: 8,00
ISBN: 978-88-89943-76-2
Anno pubblicazione: 2012

“La poesia è sempre la ricerca dell’esistenza e dell’uomo nell’esistenza”, con queste parole Nat Scammacca nel 1997 concludeva il paragrafo XXI del suo libro Estetica Filosofica Populista dell’Antigruppo Siciliano, che inizia con queste altre parole: “il linguaggio più comunicativo è quello che si basa su una descrizione fatta con metodo naturale e concreto”.Entrambe queste due frasi possono servire per comprendere il senso della poesia di Antonino Cicero, pluripremiato poeta di Collesano.

Egli infatti è un artista che produce versi nei quali la combinazione delle parole non è mai banale, né innaturale, né astratta. Il riferimento all’esperienza fa da sfondo continuo al suo canto poetico, che un orecchio attento non fa fatica a interpretare come delicatissima sublimazione di ciò che Montale chiamava il “male di vivere”. A conferma basti il meraviglioso testo iniziale, dove la vita degli esseri umani, filtrata dall’esperienza individuale del poeta, viene ritratta nei bei colori mesti ma non disperati della memoria, cioè “in bianco e nero”. In questo modo, come un pittore che dà pennellate di fondo alla tela, o come un utente che imposta lo screen saver del proprio personal computer, l’autore offre a chi ascolta le fotografie che ritraggono la realtà vissuta su cui alla lunga il tempo riesce a troneggiare.

Il tempo è qui personificato dalla titanica e distaccata contemplazione del poeta, che si esprime con la naturalezza e il garbo di chi accoglie e supera anche le più crudeli sofferenze. Cogliendo questo clima di sfondo, le parole del testo vengono colte nella loro intrinseca e varia musicalità, costituita di toni per lo più dissonanti, raramente armoniosi. Ne viene fuori uno stile complessivamente sintonizzato sulla generale tendenza artistica del mondo contemporaneo, globalmente intrisa di suoni e ritmi hard rock. Stile che può risultare qualche volta ironico, ma che è per lo più “referente”, quasi da report aziendale. Un report che assume magistralmente i connotati del correlativo oggettivo:

“L’unico è il corvo nero però che mi passa davanti.
A volte è una rondine
che sporca il bianco e vola via.
Non ne esco mai a capo”.

Qui, come altrove in tutta la raccolta, nessuna rabbia, nessun dolore accompagna la contemplazione.L’esistenza è razionalizzata dalla poesia, capace come non mai di conoscere. Non sono solo infatti la scienza e la filosofia a costituire lo spirito dell’ homo sapiens sapiens.C’è l’analogia, che riesce ad esprimere meglio di ogni altro linguaggio i chiaroscuri della vita degli uomini e delle donne. E la poesia, che di analogia si nutre, meglio di qualsiasi Tractatus dà senso, dà direzione.Essa è mito e sa essere religione. Dunque salvezza:

“Prendo sulle dita i suoi
polpastrelli distratti
e le sinfonie assenti
su quei pianoforti
le avverto lente accarezzare
il mio ritmo”,

dice il poeta Antonino Cicero, convincendoci che in tempo di crisi e di amarezze c’è bisogno di poesia. Di amore, di “corteggiamento”. Di malinconica soft/hard metafisica coinvolgente dolcezza. Ancora meglio se il tutto ha per matrice il melting pot Sicilia.