Il comune di Bagheria organizza la prima presentazione assoluta del libro di Cristina Speciale, Essere insegnante. Un percorso di riflessione.
20 ottobre 2023 ore 17:00
Sala Borremans di Villa Butera
Bagheria.
Interverranno con l’Autrice:
- il sindaco Filippo Tripoli;
- l’assessore alla comunicazione Giusy Chiello;
- il vice presidente LLL4Eu Maria Grazia Pipitone;
- la dirigente dell’IS Nicolò Palmeri di Termini Imerese Marilena Anello;
- la docente della scuola secondaria di I grado C. Scianna Pina Malfitano;
- la docente della scuola secondaria di I grado G. Cirincione Enza Ventimiglia;
- la dirigente della Direzione Didattica Don Milani di Terrasini Giulia Isgrò;
- la presidente dell’Ong LLL 4 Eu, moderatrice dell’incontro, Chiara Audia;
- il musicista Fabio Nicosia.
Il libro, di una tenerezza davvero non comune, è a favore di tutti i bambini del mondo, come ben presto si intuisce, aprendolo e leggendo la dedica incisa nella primissima pagina:
“Al mio nipotino Federico persona unica, meravigliosa, dono di Dio, difficile da gestire. Affinché incontri nella sua vita maestri e maestre che sappiano apprezzarlo senza volerlo omologare, che sappiano educarlo con amore e perdere tempo “con” e “per” lui. Che sappiano guidarlo, verso la grande avventura della vita.“
Scritto da una donna di scuola, così tanto appassionata della sua professione, da osare confessare:
Insegnare mi ha sempre dato GIOIA”.
Ed è così che comincia, il percorso di riflessione di Cristina Speciale:
<< Era l’11 marzo 2020, già circolavano notizie poco rassicuranti sul Covid 19, quando mi sono ritrovata nel cortile della scuola del mio nipotino, a Roma. Ero andata a prenderlo dopo la fine delle lezioni. C’era un’atmosfera strana, concitata, visi preoccupati, sguardi interrogativi. Più mi avvicinavo al luogo stabilito dove prelevare i bambini e più l’atmosfera era tesa. L’insegnante di inglese, una bella ragazza sempre allegra e sorridente, improvvisamente aveva un’aria preoccupata e, correndo da un punto all’altro del cortile, ripeteva “chiudiamo, chiudiamo, pandemia” Da quel momento un nuovo glossario è entrato nel nostro quotidiano, tra le nuove parole una sigla Dad (didattica a distanza). Che voleva significare? Lo scoprimmo subito. Nonostante la scuola frequentata da mio nipote sia una scuola paritaria, devo dire che è stata capace di organizzarsi subito e al meglio e le insegnanti sono stati tutti capaci di affrontare la nuova realtà. Dad voleva dire Didattica a distanza, voleva dire che i bambini /ragazzi non sarebbero più stati in classe con gli insegnanti, ma a casa, davanti al pc ad ascoltare e guardare la maestra e a cercare di interagire con lei. Che fine facevano il circle time a cui la maestra Patrizia li aveva abituati, i giochi nel cortile, le attività in teatro con i ragazzi delle altre classi, la castagnata con tutti i ragazzi, i genitori e comunità educante? Tutto finito. In un attimo mio nipote si è ritrovato davanti al pc, solo. La suora, responsabile della gestione della scuola primaria, aveva chiesto ai genitori di lasciare i bambini tranquilli, da soli ad assistere alle lezioni e a cercar di partecipare. Che tristezza! Vedere il bambino davanti al computer; spesso alzava la mano ma non sempre la maestra riusciva a vederlo, spesso si perdeva la connessione… Io cercavo di mantenere la dignità di scuola a quella situazione, la mattina lo facevo preparare come quando si recava a scuola, spesso gli facevo indossare la divisa ma… avendo insegnato per 40 anni, faticavo molto a comprendere quella realtà come una vera scuola. Mi sentivo dentro un’immensa tristezza. “I bambini non meritano questo”, mi ripetevo, devono stare insieme, giocare, correre, cadere, rialzarsi, sbagliare, correggersi, chiacchierare, litigare, fare pace, trasformare gli impulsi in emozioni. In una parola dovevano VIVERE. Dovevano sentire i profumi della scuola, gli odori, le voci, dovevano correre quasi per afferrare l’aria, toccare i banchi, i propri oggetti, premere il bottone dell’ascensore e scappare via e invece mio nipote sentiva gli odori della cucina di casa e basta. >> [Introduzione, pag. 9]
E continua qui (…)
Cristina Speciale
Autrice del libro Essere insegnante. Un percorso di riflessione, “maestra” di scuola primaria e tutor supervisore per il tirocinio e i laboratori presso la facoltà di “Scienze della Formazione” di Palermo, l’autrice, in pensione da alcuni anni, ha continuato a fare formazione.
Ha attraversato tutte le stagioni della scuola dagli anni 70 fino ad oggi senza accettare passivamente le “novità” ma piuttosto cercando in ogni riforma, in ogni cambiamento, in ogni “novità”, il senso. Animatrice, docente, esperta in didattica, ha avuto dall’Università di Palermo e Catania contratti di docenza, laboratori, tirocinio nei corsi speciali per il conseguimento del titolo di abilitazione all’insegnamento. Ha insegnato nei corsi di formazione per i docenti neo-immessi in ruolo, condotto pro- getti per la sperimentazione dell’autonomia, partecipato a Laboratori di Ricerca I.R.R.S.A.E. e a seminari e convegni regionali e nazionali. È stata componente del gruppo provinciale di lavoro per il sostegno ai processi di innovazione nel sistema scolastico (Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione).
Ha condotto numerosissimi corsi di formazione, sulle “Indicazioni per i piani di studio personalizzati” nelle scuole di Palermo, Trapani e province. Ha lavorato in qualità di esperto in numerosissimi progetti Pon e nei progetti di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali. Ha collaborato con la casa editrice Raffaello conducendo incontri di formazione nelle scuole di Palermo, Napoli e province. Ha pubblicato con M. Pantaleo il testo Le unità di apprendimento, Immedia, 2005 e Il tutor: partner competente nell’educazione alla riflessione in “Zanniello, La formazione universitaria degli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia”, Armando 2008.
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