Novità.
In uscita il libro I volti della distanza di Cristina Antronaco.
“… un figlio è un progetto bellissimo, particella d’infinito, opportunità di prolungamento della propria esistenza, traccia tangibile della nostra permanenza al mondo, forza per affrontare l’incertezza, significato con cui riempire l’insensatezza, pungolo ad essere migliori, motore del cambiamento, riserva preziosa di umanità a cui attingere quando tutto intorno assume i contorni dell’aridità”.
“Marsiglia è una città affascinante, pittoresca, dalle mille contraddizioni, uno scenario di luci e ombre che mi ricordano la mia Palermo. Ho preso casa proprio di fronte al porticciolo per non smarrire quell’odore di mare di cui è intrisa la mia fibra. Il rumore delle onde e il canto dei gabbiani sul molo scandiscono i miei risvegli giornalieri. Il sabato, affacciandomi dal terrazzino della mia camera da letto, posso ammirare il mercatino da cui si sprigionano gli odori più disparati dei saponi che viaggeranno e andranno a riempire i cassetti e gli armadi di tutto il mondo, custodendo i segreti più intimi di ogni famiglia. Il mio olfatto è come la mano per il chirurgo; indispensabile, essenziale per il mio lavoro ma anche necessario per mantenere e ricreare i profumi della mia terra. “
“Il ruolo che ho all’interno dell’azienda mi gratifica parecchio e se non fosse per la lontananza da Noemi sarebbe proprio un idillio… Lei verrà a trovarmi il prossimo fine settimana così avremo la possibilità di stare insieme, sono già trascorsi undici mesi da quando l’ho vista l’ultima volta e cinque lunghissimi anni da quando mi sono trasferito qui. Vorrei che la nostra storia subisse una scossa, un’accelerazione, di quelle che subiscono gli elettroni quando, sollecitati dall’energia, passano ad un’orbita di livello superiore. Nel nostro caso, però, per rimanerci, senza dover poi tornare indietro, nonostante la sopravvenuta instabilità.”
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“Luca mi manca, sono curiosa di vedere come si è sistemato nella nuova casa a Marsiglia. Giunto al suo terzo trasloco spero abbia definitivamente trovato il suo ubi consistam. Me ne ha parlato in termini entusiasmanti di questo nuovo alloggio. Vedremo…”
“Io vivo ormai da quattro anni a Zurigo e l’aspetto al quale meno riesco ad adattarmi è il clima rigido. Ci sono parecchi colleghi italiani con i quali collaboro in azienda e con cui organizziamo delle piacevoli serate a tema, cucinando a turno i piatti tipici della nostra regione di provenienza. Questa sera è il mio turno, preparerò una caponata di melanzane grazie ai prodotti genuini che mia sorella mi ha portato durante l’ultima sua visita qui a Zurigo. “
A volte la nostalgia mi atterrisce con la stessa aggressività di cui è capace una bestia ferina con la sua preda, altre credo di essere fortunata perché faccio un lavoro che mi piace e che ho scelto, all’interno di un contesto stimolante e giovane che offre possibilità concrete di crescita professionale. La vita è una grande altalena di emozioni, palestra di sentimenti refrattari ad una qualsivoglia possibilità di categorizzazione. Oggi è il grande giorno, ho già incrociato lo sguardo dolce e rassicurante del mio Luca, mi sta venendo incontro, ci siamo…”
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