Benedetto Maggio, Pastore Poeta

Verrà ricordato domani nell’aula consiliare del Comune di Geraci Siculo.

Il poeta-pastore geracese Benedetto Maggio (1/4/1935 – 24/11/2005) sarà riportato alla memoria dei suoi concittadini, in occasione della presentazione del progetto “ASPETTANDO LA TRANSUMANZA. Saperi e sapori tra tradizione e innovazione” – Avviso regionale SICILIA CHE PIACE:

1 dicembre 2024, ore 10.00
Aula Consiliare Comune di Geraci Siculo
Piazza Municipio
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Benedetto Maggio, poeta, pastore di capre e coltivatore di ulivi, canta la natura in cui vive, l’amore per la donna del suo sogno, la fratellanza, il rigetto delle violenze ordite dalla guerre, dalla mafia e dalle dittature, le stelle e la luna, i carusi di Iraggi (Geraci Siculo) simbolo di tutti i bambini del mondo, la mamma, le città d’arte, il Bene, Betlemme e il Bambino, la terra, il lavoro. Il suo canto è un fluire di suoni e ritmi inconfondibilmente essenziali limpidi e cristallini come le campane del suo gregge

Con lui ci troviamo così di fronte a un tipico esempio di quella poesia dialettale che secondo Giulio Ferroni <<rende possibile un recupero del sublime per una via assai diversa da quella percorsa dalla lirica moderna: il sublime, proprio per la freschezza. e l’originalità che il dialetto, non contaminato dalla modernità, sembra ancora garantire, non si dà in questa poesia attraverso lo svuotamento dell’io, lo scavo, la complicazione linguistica, ma attraverso la naturalezza, la designazione diretta delle cose, l’abbandono al canto>>.

Egli nell’Isola non si isola, ma interagisce alla pari con le diverse culture, con le varie identità presenti nel mondo, altrimenti detto villaggio globale, a cui invia e da cui riceve saperi, sentimenti, emozioni, invitandoci ad amare la vita.

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