Geraci Siculo, Il Borgo dei borghi 2020. Kilimangiaro 29 novembre.

IL Borgo dei borghi 2020, al Kilimangiaro concorre geraci siculo PER la sicilia.

Si svolgerà domenica prossima 29 novembre 2020 alle alle ore 16.30 su Rai 3Kilimangiaro la puntata de Il borgo dei Borghi 2020 dedicata a Geraci Siculo, comune in gara  per la Sicilia.

La gara è organizzata dalla rete dei Borghi più belli d’Italia d’intesa con Rai 3, nell’ambito della trasmissione Alle Falde del Kilimangiaro – Il Borgo dei Borghi.
Geraci Siculo è un comune, una comunità, un borgo glocal. Non solo per la sua storia, ma anche per la sua contemporaneità.
Globale e locale fu infatti la presenza nel mondo del Regnum Siciliae, nel quale il nome di Geraci figurò sempre come riferimento a una realtà geopolitica di primissimo piano nel corso del millennio da poco trascorso.
E basti considerare che Geraci fu capitale della Contea dei Ventimigliache comprendeva oltre al nostro Castello e Borgo anche le Terre e i Castelli di San Mauro Castelverde, Tusa, Gratteri, Gangi, Caronia, Collesano, Roccella, Montemaggiore Belsito, Belice, Resuttano, Castel di Lucio, Castelbuono, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pollina, Sperlinga, Pettineo e tanti altri possedimenti, in tutte le attuali province regionali.
Conte di Geraci fu Giovanni I Ventimiglia, nominato Vicerè (1430) e Primo Marchese di Sicilia dal Re Alfonso d’Aragona, e che tanta influenza ebbe sul Parlamento più antico del mondo.
Due secoli prima, Conte di Geraci era stato l’antenato ligure Enrico Ventimiglia, avendo egli sposato la Contessa Isabella Candida (normanna), per volere dell’Imperatore Federico II (Stupor Mundi), di cui era nipote naturale.
Quell’Enrico che Re Manfredi nel 1258 infeudò delle Petralie, e che fu poi nominato capitano generale in Italia e Vicerè della Marca Anconetana (1260).Che dire infine di Francesco Ventimiglia, che prese in moglie (1315) Costanza Chiaramonte figlia del Conte di Modica Manfredi, e che ripudiò perché sterile (1321).
Per questo si inimicò il fratello che, d’accordo con i Palizzi, convinse il Re Pietro ad assediare il castello di Geraci (1 febbraio 1338).

Glocal
 Geraci Siculo lo è ancora oggi, nel terzo millennio, se non altro per le opere d’arte che continuano a installarsi nel Comune.
Qui la memoria è materia prima della caccia all’avvenire.

Prova ne è la modernissima installazione Il Salto del Ventimiglia, una passerella in vetro a 1100 metri d’altitudine, sospesa in aria, che si affaccia dal dirupo della Via Mendolilla, con vista panoramica della vallata, dell’Etna, dei Nebrodi, del Tirreno, delle Eolie. Da qui il Conte di Geraci, in fuga dal reale assedio, saltò nel vuoto preferendo la morte alla resa, come dice il poeta:

– Nun sia mai ca lu Vintimiggia
mori senza spata npugnu!
E accussì murìu,
vulannu cu lu so cavaddru
allavancatu di la Minnuliddra.

Geraci Siculo è il paese di tante feste davvero originali: della Giostra dei Ventimiglia, della Festa della Transumanza, di U Conti cumanna.

E, miracolo in Sicilia, a Geraci Siculo c’è un’alta concentrazione, in percentuale sul numero degli abitanti, di imprese piccole, medie e grandi in virtù di un diffuso spirito imprenditoriale, che crede all’internazionalizzazione della cultura e dell’economia.
Venire per crederci.

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