Petralia Sottana. Perle, di Peppino Bongiorno

Presentazione: Chiesa di San Francesco 21 settembre 2024

Il libro di Peppino Bongiorno sarà presentato a Petralia Sottana
sabato 21 settembre alle ore 18:00
presso la Chiesa di San Francesco
Corso Paolo Agliata, 110
.

Interverranno, con l’Autore:
il sindaco Piero Polito;
il prof. Rosario Termotto, autore della prefazione;
Il prof. Giuseppe Fazio, storico dell’arte;
la prof.ssa Arianna Attinasi, fondatrice della casa editrice;
la prof.ssa Lucia Macaluso, moderatrice


Le “Perle” storiche e storico-artistiche, quelle relative ai riti religiosi e a momenti laici, che Peppino Bongiorno propone in questo agile e gustoso libro, hanno innanzi tutto un solidissimo ancoraggio documentario, essendo il frutto di lunghe e scrupolose ricerche d’archivio, effettuate in collaborazione con Luciano Mascellino e confluite nei volumi, pubblicati anni orsono, che hanno toccato momenti e monumenti salienti della vita di Petralia Sottana, dall’ospedale di San Giuliano alle chiese del territorio, dalla chiesa madre agli insediamenti conventuali.

La frequenza degli archivi, indispensabile per la qualità e credibilità della produzione storica, è in genere pratica poco diffusa ed è anche per questa ragione che va dato merito all’autore che muove sempre dalle fonti documentarie.

Obiettivo che lo stesso si propone è quello di avvicinare un vasto numero di lettori alla storia e all’arte del proprio paese: una divulgazione colta di vasti contenuti alleggerita dai rimandi archivistici e improntata a un linguaggio semplice e piano, diverso da quello rivolto a un pubblico più specialistico che aveva opportunamente caratterizzato la sua precedente produzione connotata da un preciso taglio scientifico.

Vengono così estrapolate alcune significative “Perle”, presentate con un linguaggio scorrevole e accattivante, che possono costituire un’antologia per una deliziosa lettura proponibile ad ogni tipo di lettore; nello stesso tempo, il testo si arricchisce di nuovi apporti desunti dagli atti dell’archivio parrocchiale locale.

La scelta di Peppino Bongiorno di affiancare alla rigorosa narrazione storica i propri ricordi dì infanzia è pienamente riuscita: egli si inserisce nel tessuto storico-narrativo in punta di penna, con delicatezza, ma dando, nello stesso tempo, il sapore del vissuto che dà anima alle carte d’archivio. Nei ricordi rimbalzano i sentimenti di una intera comunità e il suo modo di vivere i rapporti con le istituzioni storiche locali e i riti religiosi, a volte ancestrali, che connotano un’identità forte e salda.

Si può considerare questa operazione storia-memoria emozionale come un tentativo ben riuscito di “sperimentazione” che dà originalità e leggerezza al racconto storico.

La lettura è un affascinante viaggio, nei quartieri, nelle vie, tra chiese, palazzi, conventi e monasteri, che restituisce il sapore della vita quotidiana nei tempi passati a Petralia Sottana.

Tra le tante e affascinanti perle, mi piace evidenziare quella relativa all’Ospedale di S. Giuliano con la sua molteplice attività di assistenza e cura a malati, pellegrini, bisognosi e gittatelli che, neonati, per svariati motivi legati alle condizioni di diffusa povertà dei tempi, venivano abbandonati prima davanti la porta dell’ospedale stesso e poi alla ruota, triste, consistente e nel tempo lunghissima realtà di tutti i centri, che nel nostro caso viene studiata con abbondanza di dati e specifica competenza.

Non sono da meno le pagine che si riferiscono a momenti di vita religiosa e comunitaria: dal pellegrinaggio al santuario della Madonna dell’Alto, alle tante feste religiose che coinvolgono tutta la comunità, dalla cattaba (gara nel taglio di legname da portare in offerta) a vari momenti pasquali, come la processione della confraternita di disciplinati (vattenti-battenti) che, a mortificazione dei propri peccati, si percuotevano a sangue. Altri momenti, come la caduta del telone, l’incontro di Pasqua e la suggestiva festa di S. Calogero sono proposti con l’emozione di chi ne vive l’atmosfera sin dall’infanzia.

È un lavoro che arricchisce ulteriormente la bibliografia su Petralia Sottana, mantenendo il giusto taglio scientifico.

Ad esso auguro una vasta diffusione, soprattutto nel mondo della scuola.

Certamente le “Perle” di Peppino Bongiorno sapranno avvicinare i pe- tralesi, e non solo, a quello scrigno di bellezza e cultura che è il nostro Gi- glio di Roccia, e magari far crescere la consapevolezza del dovere di conservarlo, proteggerlo e valorizzarlo come bene culturale unitario che concorre alla crescita umana di tutti.

Rosario Termotto, PREFAZIONE.

ACQUISTA ON LINE qui

Published by