Descrizione
Titolo: Same Same But Different
Autore: Claudia Barcheri, Ingrid Hora, Loredana Longo, Christian Martinelli, Ignazio Mortellaro, Studio++,a cura di Laura Barreca e Christiane Rekade.
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 98
Prezzo: € 10,00
ISBN: 978–88–99981–35–8
Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo
Anno pubblicazione: 2018
Pubblicazione edita in occasione della mostra Same same but different,
Kunst Meran Merano Arte, 21 aprile – 8 luglio 2018
Museo Civico Castelbuono, 7 maggio – 22 luglio 2018.
“Il progetto Same same but different nasce dall’idea di un incontro tra artisti delle due regioni che si trovano agli estremi dell’Italia: il Sudtirolo a nord e la Sicilia a sud. Questo tema ha una certa fascinazione per la teoria degli opposti, ma anche per l’idea che le due regioni, entrambe autonome e poste ai confini del paese, abbiano dei punti
in comune legati alla loro particolare posizione geografica all’interno dell’Europa. Insieme agli artisti invitati abbiamo quindi voluto affrontare diverse questioni e aprire a una nuova prospettiva artistica, nell’anno in cui Palermo è stata riconosciuta Capitale della Cultura Italiana, proprio in nome del dialogo e dell’apertura.
Il titolo riprende il modo di dire tailandese-inglese (“tinglish”) “uguale uguale, ma diverso”. A partire da questa espressione diffusa internazionalmente, la mostra si confronta con problematiche attuali. Lo scopo è quello di indagare le dinamiche socioculturali e antropologiche che si manifestano tra la Sicilia e il Sudtirolo, che riguardano quindi tutta l’Italia. Same same but different intende offrire nuovi punti di vista dai due punti più estremi dell’Italia e quindi una riflessione sulle diversità e sulla complessità di questo Paese. I sei artisti sono invitati infatti a riflettere sul dibattito sociale contemporaneo che oggi interessa non solo il nostro Paese, ma l’Europa e il Mediterraneo. Partendo da due condizioni geografiche completamente differenti l’obiettivo è quello di sottolineare come proprio in Italia, si possano configurare dinamiche che poi si manifestano su scala europea, ad esempio attorno ai valori dell’integrazione o dell’esclusione, dell’accoglienza e delle gerarchie culturali e identitarie. Quale identità oggi è possibile disegnare in Europa e nelle sue nazioni? Quali nuovi caratteri si stanno progressivamente inserendo all’interno di uno scenario internazionale? A cosa corrispondono oggi i concetti di “confine” e di“nazione”?
E all’interno del contesto italiano, quale condizione culturale e quali differenze esistono tra Nord e Sud? Come scrive Rolf Petri, Professore di Storia Contemporanea alla Università Ca’ Foscari Venezia: “I paradossi del confine nazionale tradiscono infatti un’insicurezza di fondo, una difficoltà irrisolta e forse irresolubile dell’identificarsi con la nazione in termini totalizzanti. E non si tratta di una certa liquefazione dell’identità nazionale, altrimenti appagante e solida, verso i bordi geografici, dove la comunità nazionale si espone al promiscuo contatto con l’Altro. Piuttosto, i confini rappresentano un simbolo particolarmente incisivo del bilico tra inclusione ed esclusione dell’altro che tiene in sospeso, e pertanto in vita, l’identità nazionale” tout court”. Oltre alla situazione di confine, un’altra caratteristica importante che accomuna le due regioni è la posizione chiave di collegamento tra Nord e Sud: mentre il Sudtirolo collega l’Italia con l’Europa Centrale, guardando alla cultura occidentale, la Sicilia si trova in una condizione centrale all’interno del Mediterraneo, direttamente connessa a scenari geopolitici mediorientali.
Same same but different non è solo una mostra collettiva, ovvero una summa di opere, poiché l’idea di demandare agli artisti la rappresentazione della diversità e dell’identità è nata anche dall’intenzione di testare i limiti o le potenzialità del linguaggio artistico su un tema così attuale. Quanto siamo uguali, perché italiani, e quanto diversi? In cosa consiste o come si percepisce l’essere parte di una stessa nazione, se poi l’idea stessa di nazione non esaurisce la complessità geografica di un paese e le peculiarità di un popolo? Può la distanza costituire al contrario un principio di appartenenza? Con l’intenzione di raccontare questa complessità attraverso i linguaggi dell’arte, abbiamo lasciato che a rispondere fossero le opere, attraverso le prospettive critiche e le riflessioni di ogni artista coinvolto, consapevoli che si avrà pienamente contezza del progetto curatoriale solo attraverso le due esposizioni nelle sedi museali di Merano e Castelbuono.”