Ignazio Maiorana presenta al Caffè letterario di Cefalù il suo libro Piuma e bisturi. Poesia, prosa, satira, teatro: sabato 1 dicembre.
Sabato 1 dicembre ore 17:00 al Caffè letterario “La Galleria” di Cefalù, Via XXV Novembre n. 22, presentazione del libro Piuma e bisturi di Ignazio Maiorana.
Interverranno:
Mario Chichi, studente di lettere;
Giovanni Cristina, docente;
Ignazio Maiorana, giornalista e autore.
Letture di Arianna Attinasi, Edizioni Arianna.
“Siamo a Castelbuono, ex Contea/Stato/Marchesato di Geraci, località che ha goduto della presenza della Corte Ventimigliana, di un governo politico e militare cioè, a partire dai tempi che furono medievali, e poi rinascimentali, aristocratici, ma anche borghesi e illuministici. E tale presenza ha fatto sì che la città, dove è ancora in piedi bene eretto il Castello a testimonianza del suo illustre passato, ha lasciato ai suoi abitanti e al circondario una indiscutibile eredità culturale, fatta anche di passione civica articolata nelle varie sensibilità rappresentate da tutti i colori dell’arcobaleno politico.
In tale contesto socio-culturale Ignazio Maiorana ha cominciato, fin dall’età di 17 anni, a rendere pubblica la sua scrittura sulle pagine di un altro periodico, caratterizzandosi subito come cronista ribelle e irriverente. Ribellione e irriverenza, d’altronde, in genere vanno di pari passo, ma nel Nostro entrambe le qualità si sublimano poeticamente nell’ironia, e ciò succede solo alle persone che oltre ad arrabbiarsi per le ingiustizie sanno trovare il modo, che può risultare più o meno gradito, di ridere delle disgrazie provocate agli uomini dalla loro stessa natura.
La poesia, per Maiorana, è comunque l’habitus della sua vita privata e pubblica. Ce lo dimostrano le pagine che seguono, quelle in lingua italiana e quelle in siciliano.
Appartengono al suo essere poeta perfino i ritmi e i temi del suo giornalismo di inchiesta, la sua passione civica, il suo sentire quotidiano, il suo agire. Il suo pensiero divergente, l’andare contro la corrente, il vedere oltre l’orticello di casa, oltre la tranquillità della notte.” [Pietro Attinasi, Prefazione]
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