LA TRANSUMANZA dei pastori DI GERACI SICULO.
Si sgavIta la montagna
La transumanza dei pastori di Geraci Siculo. (vai al libro)
A Geraci Siculo si sgavita la montagna Sabato 20 e Domenica 21 maggio 2017, come ogni anno: i pastori lasciano il piano per raggiungere le vette più alte.
La Transumanza dei pastori di Geraci Siculo è una festa ideata nel 2008 da Pietro e Arianna Attinasi della Casa editrice Edizioni Arianna, con sede a Geraci Siculo, per celebrare una tradizione che ancora oggi, come ieri, si conserva ed è una realtà vivente.
L’idea della festa della Transumanza dei pastori di Geraci trae spunto da una poesia di Pietro Attinasi pubblicata nel 1986, dal titolo Zefiro viene a maggio. Si tratta di un sincero omaggio alla natura, agli animali, e all’uomo che li accompagna (vai qui alla video installazione di Luigi Pintacuda).
Dal 24 maggio, e fino al 20 novembre, i pastori geracesi sgavitanu a muntagna (u gavitatu è il pascolo che per crescere deve essere protetto dal morso delle pecore, capre, mucche, asine, giumente, le quali lo potranno consumare quando è pronto).
Nel dialetto geracese “gavitari” (dal 6 marzo al 24 maggio) indica quindi il divieto di pascolo, mentre il suo contrario “sgavitari” (dal 24 maggio al 20 novembre) viene adoperato per indicarne l’apertura.
Per poter usufruire della licenza di pascolo, ogni pastore paga annualmente una tassa al Comune: “a fida”, commisurata al numero di animali. Il diritto di pascolo nei terreni comunali è consentito a tutti i residenti.
La festa della transumanza dei pastori nasce dall’esigenza di far conoscere la tradizione, con la consapevolezza che ogni singolo momento dell’attualità diventa storia per le generazioni future: valorizzare dunque il passato per trasformarlo in memoria. Un uomo senza passato non può avere futuro. E ogni cultura locale non è meno degna i nessun altra. Non esistono infatti culture superiori e altre inferiori, ma solo culture diverse che abbiammo tutti l’obbligo morale di comprendere e rispettare.
Ogni anno, d’intesa con gli amministratori comunali del borgo medievale, per la festa della transumanza è stato sviluppato un tema diverso che ha visto sempre la collaborazione di pastori, pensatori, artisti, fotografi, musicisti.
Nel 2009 è stata allestita una mostra sull’arte pastorale: collari e posate in legno decorato, ed è stata montata una video installazione con i suoni della transumanza.
Nel 2010 è stato proposto il tema della “sosta” con il coinvolgimento di artisti e delle scuole.
Nel 2012 è stato organizzato un recital di poeti a tema sulla transumanza, nel 2013 è stato approfondito il filone della poesia pastorale, con la partecipazione di vari artisti e delle scuole della comunità delle Madonie. Inoltre, sono stati creati itinerari montani paralleli a quello dei pastori, come l’itinerario delle orchidee, l’itinerario dei sapori.
La festa della Transumanza è infatti un insieme di suoni, di odori, di sapori. È un binomio di tradizione e innovazione che rivela sempre nuove scoperte.
Insieme al passaggio degli animali, che quest’anno avverrà nel pomeriggio della domenica, anziché il sabato, come nelle precedenti otto edizioni, è possibile vedere anche gli antichi ricoveri dei pastori: i “màrcati” e “i pagghiara” dove avverrà la caseificazione, e la degustazione di quagghiata, tuma e ricotta. Un Museo pastorale vivente!
Incantevole è in tal senso ascoltare i suoni dei campanacci, ammirare i bellissimi collari scolpiti in legno dai pastori-artisti e mangiare nelle “camelle“, utilizzando le loro caratteristiche posate, anch’esse di legno, da loro stessi decorate.
Arianna Attinasi
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