L’albero di gelso. Esordio di Gaetana Restivo

Gaetana Anna Maria Restivo entra nella scena letteraria con un libro dal titolo L’albero di gelso.

Gaetana Restivo  narra la vita in Sicilia di tre generazioni dagli anni ’50 ad oggi, con una riflessione sugli effetti positivi del boom economico, sgretolato nell’era dell’attuale globalizzazione.

L’ Albero di gelso è il simbolo attorno al quale si sviluppa la storia di due giovani innamorati, della loro famiglia, del loro paese, i cui rami intrecciano una trama di ricordi che legano passato e presente inesorabilmente nell’ordito della stessa tela.

L’albero rappresenta l’essenza della persona, le radici così fortemente avvinghiate al luogo natio e alle persone che l’hanno amata e che lei ha amato.

Il racconto, che narra la storia di una famiglia della provincia costiera palermitana, tra Santa Flavia e Bagheria, comincia in medias res, con questo incipit che lancia il collegamento della Sicilia con l’America grazie alla secolare emigrazione. 

Ecco il gradevole assaggio:

Giovedì 15 giugno 2017.
Ricevo un messaggio su whatsapp da Stephanie, un’amica che ho conosciuto su facebook: “Siamo a Roma io e mia madre. 19 mattina saremo a Palermo.
Alloggeremo a Villa Igea. Ci vediamo?”.

Oh, Santo Cielo! Non ci posso credere! Stephanie sarà a Palermo! “Certo!” rispondo io, con l’ansia di chi vive l’emozione di un miracolo delle nuove tecnologie usate con molta razionalità.
Ho conosciuto Stephanie sul web, facendo ricerche su presunti parenti all’estero. Lei ha risposto ad un mio post dal lontano Texas, da Dallas, dove vive. Avevo pubblicato una foto dei miei genitori a lavoro, dietro il banco dei gelati del bar che gestivano. La foto è datata anno 1956.

L’immagine è stata scattata durante la festa del nostro paese. Accanto a loro c’è un ragazzo, di circa diciassette anni, che li aiuta a servire delle coppe di gelato. Nessuno in famiglia è riuscito ad identificare bene quel ragazzo. Mio padre, con la memoria dei suoi 92 anni, ricorda che potrebbe trattarsi di un suo cugino di Palermo chiamato Gino, ma di lui non ricorda nient’altro perché pare che sia andato a vivere fuori tanto tempo fa.

Così, io e Stephanie, abbiamo scoperto di avere un legame familiare: suo padre, Sergio, detto Gino. Ginuzzu era un lontano parente di mio padre. Figlio di un cugino di mia nonna, era nato a Palermo. 

Mentre faceva il servizio di leva in marina a Ge- nova, ha conosciuto Sue Ann, splendida ragazza dell’Oklaoma, ed è nata tra loro una bellissima storia d’amore ed una meravigliosa famiglia.

Non sapevo di avere parenti in America ma la mia curiosità insaziabile e il desiderio di toccare con mano le mie radici, hanno contribuito a questo in- contro Palermo/Dallas, galeotta una fotografia.

Il pensiero che finalmente potrò abbracciare questi parenti, mi emoziona tantissimo. Quante cose avremo da dirci! Dalle foto che Stephanie mi ha mandato, riconosco l’aria familiare, soprattutto del ramo di mia nonna, che ci apparenta: lei è alta e slanciata ed ha un ovale del viso che mi ricorda alcune mie cugine. E poi anche il suo nome è molto comune nella mia parentela, sia al maschile che al femminile.

Così ho allertato tutta la famiglia e mio marito ha messo all’opera subito le sue doti di grande organizzatore.

19 giugno 2017 ore 21:54.
Siamo nella hall di Villa Igea, io, Elena e Gio.
Elena si guarda intorno estasiata: – Mamma è così affascinante questo posto, così odoroso di storia! Dai, fammi una foto nel salotto vicino a Donna Franca Florio. È emozionante trovarti così vicina a quello che studi sui libri. Ah, che profumo di arte, di Bellaepoca! –. Ho scattato quelle foto con un po’ d’imprecisione perché cercavo, con occhi indagatori, la mia bella amica americana.

Eh, finalmente, eccole, madre e figlia, Sue Ann e Stephanie, l’una appoggiata al braccio dell’altra per sollevarsi dal peso degli anni e due sorrisi così smaglianti che sembravano, a tutti i costi, volerci contagiare.

– Oh che bello essere qui insieme, Gaetana! – mi dice Stephanie con la voce piena di emozione.
– Ti presento mia madre, Sue Ann. Le ho parlato tanto di te.
– Nice to meet you, Sue Ann –, dico un po’ imbarazzata.
– Oh, molto piacere di conoscerti, Gaetana. Puoi parlare in italiano, se vuoi. Io lo parlo volentieri perché è la lingua che usavo con mio marito. Ma cosa vedo, e chi è questa bellissima sicula, bionda e con gli occhi chiari?

 

Gaetana Anna Maria Restivo è nata a Santa Flavia (PA) il 31/10/1964. Dopo aver conseguito la maturità classica, con il massimo dei voti, presso il Liceo Scaduto di Bagheria, si è brillantemente laureata in Lingua e letteratura europea, specializzandosi in lingua Inglese, presso l’Università degli studi di Palermo. Dal 1990 si è dedicata all’insegnamento. Attualmente, insegna lingua Inglese nell’Istituto Comprensivo “Rosario Livatino” di Ficarazzi in provincia di Palermo. È un’autrice esordiente. Sin dall’adolescenza ha sempre coltivato la passione per la scrittura limitandosi, però, alla sfera personale. Di recente ha pubblicato solo brevi articoli, su settimanali locali, sul valore della musica e del canto, e sulla presentazione di alcuni libri. Vive a Bagheria (PA) dal 1994.

 

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