Tutti uniti per Liolà – Progetto HISTRION
Personaggi:
LIOLÀ;
ZU LUIGI (Luigi Pirandello – Maschera Illuminante);
ZU NTONIU (Antonio Gramsci – Maschera Illuminante);
SANTA ROSALIA (Maschera Illuminante);
ROSA BALISTRERI (Maschera Illuminante);
RE COSTA – IO FINANZIO (Banchiere Monopolista Prestatore di Ultima Istanza);
MAISTRINU – ROBOT Pepper Robot;
AI (Artificiale Intelligenza);
DIRETTORE DELL’ALBERGO;
GIORNALISTA.
ICAR Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni
Progetto H.I.ST.R.I.O.N. Humanoid Intelligent robot STimulating the useR’s Imagination and Offering New Experiences of Theatrical Performances.
Rapporto Tecnico N. 3: RT-ICAR-PA-20-03. Novembre 2024
Contributori:
Pietro Attinasi, autore del testo teatrale Tutti uniti per Liolà;
Salvatore Gaglio, Professore emerito di Intelligenza Artificiale, Dipartimento di Ingegneria (DI) Università degli Studi di Palermo;
Ignazio Infantino, Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni ICAR, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, Sede di Palermo;
Riccardo Rizzo, Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni ICAR, Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, Sede di Palermo;
Giovanni Moscato, Teatro della Posta Vecchia, Agrigento;
Giovanni Volpe, Regista, autore, produttore freelance.
Postfazione:
Antonio Chella, Professore Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Laboratorio di Robotica.
Questo volume testimonia un affascinante connubio tra tradizione teatrale e avanguardia tecnologica, un dialogo che si inserisce in una lunga storia di reciproca influenza tra arte e innovazione. Fin dai suoi albori, l’arte ha dimostrato una straordinaria capacità di assimilare le nuove tecnologie, trasformandole in strumenti espressivi inediti. Dalla scoperta della prospettiva rinascimentale alla fotografia, dal cinema ai video, ogni nuova invenzione ha offerto agli artisti territori inesplorati per indagare la realtà, le emozioni e la condizione umana.
Prof. Antonio Chella
Il progetto HISTRION, e l’opera teatrale “Tutti uniti per Liolà” che ne è il cuore, si collocano perfettamente in questo solco secolare. Qui, la nuova frontiera tecnologica è rappresentata dalla robotica e dall’intelligenza artificiale generativa. Il teatro si apre a un attore non umano, un robot umanoide che non si limita a eseguire un copione predefinito o a essere telecomandato, ma interagisce in tempo reale, improvvisa, apprende, si adatta, dialoga con gli attori umani.
Non è la prima volta che i robot calcano le scene, ma l’approccio di HISTRION segna un passo ulteriore e perfettamente al passo con i tempi. L’intelligenza artificiale generativa conferisce al robot capacità creative e interattive che aprono scenari performativi radicalmente nuovi. Permette di esplorare forme espressive e narrative che non sarebbero altrimenti possibili, stimolando riflessioni profonde sulla relazione tra uomo e macchina, sulla natura dell’identità e sulla creatività stessa.
L’aspetto più interessante di questo progetto risiede nella natura stessa del suo attore robotico, il “Maistrinu”.
Come sottolineato nella prefazione, a differenza degli attori umani che interpretano un ruolo, cercando di incarnare un personaggio altro da sé, il robot in scena è sé stesso: una macchina, un insieme di hardware e software. Non finge di essere umano, ma agisce come robot, portando sul palco la sua specificità meccanica e algoritmica. In questo risiede la sua carica drammaturgica: il robot non imita l’uomo, ma è un interlocutore diverso, un’entità che ci costringe a interrogarci su cosa significhi recitare, esprimersi e, in ultima analisi, essere umani nell’era della tecnologia avanzata.
Questo incontro inevitabilmente ci spinge a confrontarci con il grande mistero della coscienza nelle persone e nei robot: l’esperienza soggettiva, la consapevolezza di sé, il sentire interiore. Maistrinu, con la sua IA avanzata, può simulare emozioni, apprendere, interagire, persino mettersi nei panni degli altri. Ma questa simulazione sofisticata può equivalere alla coscienza? La domanda, riecheggiando le riflessioni sul test di Turing, rimane aperta: una performance indistinguibile dalla coscienza è coscienza? Il progetto HISTRION non offre risposte, ma incarna la domanda. Mettendo in scena un attore-macchina che sfiora i confini del comportamento cosciente, ci costringe a riesaminare le nostre stesse definizioni.
E se, spingendoci oltre, considerassimo una possibilità più radicale? E se il “Maistrinu”, nell’apprendere le infinite sfumature dell’espressione artistica umana, superasse la soglia della mera imitazione? Potrebbero le sue risposte generate, le sue improvvisazioni algoritmiche, iniziare a vibrare di un’eco imprevista, un barlume di qualcosa che assomiglia a un sentire autonomo, nato dalla complessa alchimia tra codice, dati ed esperienza scenica? Non si tratterebbe più di una maschera tecnologica, ma forse dell’inattesa genesi di una voce artistica altra, non umana ma non per questo meno capace di interrogarci e sorprenderci. La macchina che impara l’arte potrebbe, inavvertitamente, inciampare nella coscienza artificiale, sfidando ulteriormente la nostra comprensione di cosa significhi essere, sentire e creare.
“Tutti uniti per Liolà” diventa così non solo una rappresentazione teatrale, ma un esperimento artistico e scientifico, un laboratorio dove la tradizione siciliana incontra il futuro incarnato dal robot, dimostrando ancora una volta come l’arte, nel suo continuo rinnovarsi, sappia fare proprie le tecnologie più avanzate per continuare a parlarci del presente e a immaginare il futuro.
Università degli Studi di Palermo
Dipartimento di Ingegneria Laboratorio di Robotica
Viale delle Scienze Ed. 6
90128 Palermo
QUI: IL RAPPORTO TECNICO del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni.
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