Camera del Lavoro, Salvatore Ribaudo

12.00

Descrizione

Titolo: Camera del lavoro
Autore: Salvatore Ribaudo
Editore: Edizioni Arianna.  
Pagine:
128
Prezzo:
€ 12,00
ISBN:
978–88–99981–67–9
Luogo di pubblicazione:
Geraci Siculo
Anno pubblicazione:
2019

Qui qualche pagina omaggio.

Nell’intreccio delle vicende umane dei vari personaggi e della loro vita quotidiana scorgiamo alcuni fili conduttori, che ci riconducono con un filo rosso ai giorni d’oggi e che per questo rendono preziosa l’opera di Salvatore Ribaudo. Un’opera che potremmo definire di “fantasia” per ricreare un contesto reale, contribuendo per una via inedita al percorso di memoria che la Cgil ritiene fondamentale per costruire il presente e il futuro della battaglia per i diritti e la giustizia sociale.

Ed ecco che la lotta di piazza, cioè la manifestazione di Palermo, diventa una festa, la festa di chi si accorge di avere un’identità collettiva. Ecco che un luogo, la Camera del Lavoro diventa simbolo di aggregazione grazie all’iniziativa indomita del suo segretario.

Quante di queste figure ha conosciuto la Cgil, personaggi che hanno portato anche fino all’estremo il proprio sacrificio! La scomparsa del luogo, dopo la morte del segretario, porta alla scomparsa di quella comunità che si era creata attorno al luogo, ma anche questo è uno dei passaggi del fiume narrativo.

L’interrogativo che pone Ribaudo è cruciale: non c’è più solidarietà tra i lavoratori, c’è addirittura odio per chi ha più ottenuto? Un interrogativo che sembra in prima battuta restare senza risposta. Ma è ancora dai fatti, dall’azione, che viene la risposta. “I lavoratori si sono persi, ora si sono ritrovati”, scrive Ribaudo. Ed è questo il senso profondo del messaggio che ci resta, il viatico di chi è consapevole che solo la partecipazione democratica può cambiare le sorti di una comunità e degli individui che la compongono. Una partecipazione che sorge sulle fondamenta solide della memoria di chi c’è stato prima e che è gioia non odio. “Non siamo più soli, si guarda assieme”, scrive l’autore. “Uniti e tutti” per fare “una forza impetuosa”, per dire noi ci siamo ancora, dando anche una direzione di marcia che fa sì che “per istinto tutti i giovani guardarono i grandi e rimasero incantati”.

Con un racconto Salvatore Ribaudo ci ricorda come è stata la lotta per i diritti dei lavoratori, attraverso quali strettoie è passata e continua a passare, dandoci alla fine un messaggio ottimista di speranza.

[dalla Prefazione di Michele Pagliaro]