NOVITà: Antonino Galloni, L’INGANNO E LA SFIDA. Dalla società post-industriale a quella post-capitalistica 2019: le ragioni di una crisi finanziaria
Il libro, inserito nella collana “Free Writers” preannuncia per l’anno 2019 una nuova grande crisi a 90 anni dal 1929, sulla scia del pensiero espresso circa cento anni fa dall’esimio economista russo Nikolaij Kondratiev, secondo cui, ogni nove anni, si concludeva un ciclo completo del principale aggregato macroeconomico, vale a dire i consumi privati. Per Kondratiev, quindi, onde evitare le crisi capitalistiche, bastava sostenere i consumi privati; la spesa pubblica e gli investimenti (anche dei privati) potevano risultare fondamentali; ma, senza effetti sui consumi, la crisi sarebbe stata inevitabile.
L’autore, partendo da tale assunto, sviluppa quindi il suo ragionamento, suddividendo il libro in 4 capitoli. Nel primo si parla della “Tripla economia: profitto, mutualità, dono.”; nel secondo della “Moneta e mezzi di pagamento: dal 1971 ai nostri giorni”. Il terzo, “Una moneta per ogni esigenza”, approfondisce la questione dell’euro, e dei rapporti BCE-FED; il quarto capitolo tratta infine “Le prospettive per l’umanità”.
In quest’ultimo capitolo Galloni ritiene possibile il superamento della moneta e pone la domanda se non sia il caso di abbandonare le politiche di sottomissione degli stati nazionali alle banche private e alle strutture sovranazionali, tornando al pieno riconoscimento delle sovranità nazionali.
Correda il testo una corposissima bibliografia di riferimento: ben 30 pagine su 168.
Un libro che profuma dunque di “umanità”, e che assegna all’economia, come suggerisce la psicologa Roberta Lasi nella sua Prefazione, il compito di favorire l’abbondanza, la fiducia, il dono e la reciprocità. Insomma tutto ciò che si configura come il “bellessere” di una comunità, oggi definibile come “società delle connessioni”.
E a proposito di “umanità”, il libro si conclude con il paragrafo intitolato “Una politica per l’immigrazione”. Troviamo qui una analisi storica e una denuncia impietosa di chi e che cosa ha portato la “fame” in Africa, e cioè la politica dei governi corrotti degli stati coloniali e post coloniali. Governi sottomessi agli stranieri.
Bisogna dunque cambiare politica, passare dall’inganno alla sfida:
“USA, UE, Cina, Russia, India, Africa e Paesi poverissimi, sono fortemente collegati dalla necessità di elaborare un progetto generale che ridia speranze a tutta la popolazione del pianeta.”
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