La casazza, dal dramma liturgico alla rappresentazione teatrale.
Nei giorni 12, 13 e 14 aprile prossimi, dalle ore 16,00 fino alle ore 22,00, avrà luogo a Nicosia, antica città attraversata dalla statale 120, la Casazza, storica rappresentazione sacra itinerante famosa in tutta la Sicilia fino al XIX secolo. Ogni giorno sono previste ben sette repliche.
La Casazza di Nicosia si compone di 35 scene. Ma nell’edizione di quest’anno se ne rappresentano solo alcune: Adamo ed Eva; Il sacrificio di Abramo; Il giudizio di Re Salomone; La Natività e la fuga in Egitto; La strage degli Innocenti; Gesù tentato dal Demonio; Gesù e la Samaritana; L’entrata trionfale a Gerusalemme.
Le Casazze traggono origine dalle sacre rappresentazioni che si cominciarono a istituire nei Monasteri, nell’ambito del grande rinnovamento monastico, “per rispondere alle richieste del popolo fedele di vedere nel rito della Veglia Pasquale una materiale rappresentazione degli eventi che si celebravano” già nell’ix secolo, come afferma Pino Riggio nel suo saggio Dal Dramma Liturgico alle Sacre Rappresentazioni. La paraliturgia della Casazza, pubblicato come postfazione al libro La Casazza di Isnello a cura di Pino Guercio.
Scrive ancora Pino Riggio:
“Il De Bartolomeis, nell’opera Origini della poesia drammatica italiana enumera ben quindici diverse composizioni di questo genere, provenienti oltre che da Montecassino, dall’Abruzzo, da Ivrea, da Aquileia, da Bari, da Venezia e dalla Sicilia.”
La Sicilia dunque fu protagonista fin dall’anno Mille della rivoluzione culturale religiosa che portò alla rappresentazione drammatica del sapere teologico, il cui percorso conduce alle Casazze.
All’inizio esse erano solo dei drammi liturgici che si svolgevano durante le funzioni pasquali, anche in Sicilia, prova ne è il Liber Cantus Chori della Chiesa Palermitana, giunto in Sicilia con Ruggero normanno (sec. XII) dove appunto è contemplata la recita di parti dei sacri racconti.
Successivamente tali rappresentazioni, in tutta Europa e anche in Sicilia, si spostarono davanti le Chiese o nelle piazze. Si chiamarono Laudi, Devozioni, Casazze, come quelle che ancora oggi possiamo apprezzare.
I personaggi sono interpretati da fedeli che indossano costumi d’epoca, divisi in gruppi simboleggianti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le scene sono in parte mute in parte recitate.
Alla luce delle superiori testimonianze l’idea che le casazze siano arrivate in Sicilia dalla Liguria, come molti dicono, non sembra abbastanza provata.
Ciò senza mettere in alcun dubbio il fatto che tra le Casazze, quella di Nicosia era probabilmente la più grandiosa se alla fine dell’ottocento durava circa 12 ore, con la partecipazione di oltre 3000 figuranti e più di 15.000 visitatori.
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