Tutti uniti per Liolà. Ahi AI, Sogno Siciliano Progetto H.I.ST.R.I.O.N

15.00

Descrizione

  • Titolo: Tutti uniti per Liolà.
    Ahi AI, Sogno Siciliano
    Progetto H.I.ST.R.I.O.N.
    per Agrigento Capitale Italiana della Cultura
Autori Rapporto Tecnico N.3: RT-ICAR-PA-20-03 Novembre 2024: Pietro Attinasi, Salvatore Gaglio, Ignazio Infantino, Giovanni Moscato, Giovanni Volpe, Riccardo Rizzo 
Editore: Edizioni Arianna
Pagine: 172
Prezzo: 15,00
ISBN: 9791280528728
Luogo di pubblicazione: Geraci Siculo

Anno pubblicazione: 2025

HISTRION (Humanoid Intelligent robot STimulating the useR’s Imagination and Offering New Experiences of Theatrical Performances).

L’acrostico Histrion è una sigla formata da non tutte le iniziali di parole di una frase inglese la cui traduzione italiana recita: Robot umanoide Intelligente che stimola l’Immaginazione, offrendo Nuove Esperienze di Rappresentazioni Teatrali.

ISTRIONE è il “nome dato a chi prendeva parte ad azioni sceniche, nell’antica Roma”, per usare la definizione riferita da google da Oxford Languages. In sostanza è l’ATTORE.

Nel libro, il ROBOT IN SCENA è rappresentato dall’immagine di un “Palcoscenico di un teatro con un robot umanoide che recita con un attore umano con accanto un carretto siciliano”. Immagine generata sottoponendo il testo indicato sopra ad una intelligenza artificiale (Microsoft Design https://designer.microsoft.com/ image-creator)”, vai QUI.

L’immagine di copertina del carro di Santa Rosalia portato a spalle dagli umanoidi, con il popolo esonerato dalla fatica, riporta invece una delle scene positive della commedia, partendo da una foto di base di Pietro Attinasi, trasformata dal seguente Prompt per ChatGPT elaborato da Antonio Giovanni Minutella:

Immagina un futuro utopico in cui l’umanità viva in un clima di pace e prosperità. Le tradizioni di fede e cultura fanno parte della vita quotidiana. Per la festa di Santa Rosalia il 14 luglio a Palermo si tiene la tradizionale processione. Realizza un’immagine in cui con lo sfondo dell’immagine caricata il carro sia portato a spalla da 8 (4 sul davanti e 4 sul retro del carro) an- droidi umanoidi che ormai hanno liberato l’uomo dai lavori pesanti. Davanti al carro le autorità civili (sindaco e amministratori) ed ecclesiastiche (vescovo e sacerdoti) guidano la processione con il popolo alle spalle del carro in un clima di serenità e fiducia nel futuro

                        Prefazione del prof. Salvatore Gaglio *
La commedia Tutti uniti per Liolà – Sogno Siciliano di Pietro Attinasi è stata scritta per il progetto di ricerca e sperimentazione HISTRION, presentato dall’Istituto del CNR ICAR alla Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025. La commedia presenta una struttura e un’ambientazione che fanno riferimento al tempo stesso alla tradizione siciliana e a temi universali filosofici e sociali. Temi che vengono affrontati da personaggi diversi tra loro, in una collocazione atemporale che sperimenta un tipo originale di innovazione teatrale. Il nuovo che entra nel teatro è legato a ciò che caratterizza questa nuova era attuale, ovvero l’Intelligenza Artificiale. L’innovazione progettuale sta nel fatto che uno degli attori è un robot dotato di intelligenza artificiale generativa. Il robot conosce la parte, è in grado di interagire con gli altri attori nella scena in tempo reale e può anche improvvisare.

Non è originale l’idea di robot che recitano in un’opera teatrale. Anzi, proprio il termine robot nasce nel contesto del dramma R.U.R. (Rossum’s Universal Robots) dello scrittore cecoslovacco Karel Čapek: questa è forse l’opera teatrale più famosa che tratta di robot. Scritta nel 1920, ha introdotto il termine “robot” nel linguaggio comune. La trama ruota attorno alla produzione di robot artificiali che alla fine si ribellano contro i loro creatori.
Recentemente, il professor Hiroshi Ishiguro dell’Università di Osaka ha presentato delle interessanti sperimentazioni innovative nel campo della robotica applicata alle arti performative. Uno dei progetti più interessanti è il Robot Theater Project, che mira a utilizzare robot come attori in opere teatrali. Un ulteriore esempio significativo è l’opera Scary Beauty, una “android opera” composta da Keiichiro Shibuya, in cui il robot, sviluppato sempre da Ishiguro, ha un ruolo centrale. Questa rappresentazione esplora il futuro della comunicazione umana attraverso l’interazione tra robot e attori umani.

Il progetto HISTRION qui presentato esplora un nuovo modo di fare teatro. La sua realizzazione costituirebbe un evento di portata internazionale, anche dal punto di vista scientifico, perché è un esperimento di interazione complessa uomo-macchina, in cui il robot non è telecomandato, né la recita è preregistrata. Esso conosce la parte, ma interagisce spontaneamente con gli attori umani in base a processi di intelligenza artificiale generativa.
A parere della stessa IA (Copilot di Microsoft), un robot dotato di IA generativa che recita come attore in un’opera teatrale offrirebbe diversi valori aggiunti:
Innovazione e Sperimentazione: L’uso di robot in teatro rappresenta un’innovazione che può spingere i confini delle arti performative. Permette di esplorare nuove forme di espressione e narrazione, creando esperienze uniche per il pubblico.
Interazione Uomo-Macchina: La presenza di un robot sul palco può stimolare riflessioni profonde sulla relazione tra uomo e tecnologia. Può sollevare domande filosofiche ed etiche su cosa significhi essere umano e come la tecnologia influenzi la nostra vita quotidiana.
Precisione e Consistenza: I robot possono eseguire movimenti e dialoghi con una precisione e una consistenza difficilmente raggiungibili dagli attori umani. Questo può essere particolarmente utile in scene che richiedono una coordinazione complessa o ripetitiva.
Accessibilità e Inclusività: I robot possono essere programmati per recitare in diverse lingue e adattarsi a vari stili di recitazione, rendendo le rappresentazioni teatrali più accessibili a un pubblico più ampio e diversificato.

Queste sperimentazioni teatrali non solo esplorano temi legati alla tecnologia e alla robotica, ma anche questioni filosofiche ed etiche riguardanti la natura dell’umanità e la relazione tra finzione e realtà. La relazione tra uomo e macchina è un passo ulteriore di sperimentazione nel teatro contemporaneo, alla cui nascita ha contribuito significativamente proprio l’agrigentino Luigi Pirandello. Egli, con il suo concetto di “teatro nel teatro”, esprime l’idea che la commedia dovrebbe essere messa in scena e letta direttamente dagli spettatori. Nei Sei personaggi in cerca d’autore, i personaggi stessi discutono della loro esistenza e della necessità di essere rappresentati sul palcoscenico per essere compresi, ma non si riconoscono nella trasposizione effettuata dagli attori umani, perché questi non sono loro stessi, non hanno la loro stessa “espressione”. Uno dei personaggi manifesta il suo disappunto e la sua frustrazione nel vedere l’attrice che deve interpretare il suo ruolo ed esclama “io, quella lì?”. Questo momento drammatico sottolinea il tema pirandelliano della distanza tra realtà e rappresentazione, un concetto chiave dell’opera.
Ma un robot che recita è un attore che interpreta se stesso. È una macchina fatta di hardware e software, e quindi completamente replicabile. Alan Turing, nel suo famoso test o gioco dell’imitazione, ci insegna che un automa ci può ingannare simulando aspetti umani, come anche sentimenti e passioni. Per un robot realtà e finzione sono la stessa cosa.

* Prof. Salvatore Gaglio
Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria ICAR-CNR
Viale delle Scienze Ed. 6
90128 Palermo

 

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 21 × 15 × 1 cm