Libera, Roma. Due anni a Brancaccio con Padre Puglisi. Intervista a Gregorio Porcaro, di Mario Catalano. Domenica 24 febbraio

Presentazione a Roma del libro di Mario Catalano, Due anni a Brancaccio con padre Puglisi.

Domenica 24 febbraio ore 19:30 al Pentatonic di viale O. Sinigaglia, 18 – metro Laurentina,

presentazione del libro Due anni a Brancaccio con Padre Puglisi. Intervista a Gregorio Porcaro, di Mario Catalano, giovane giornalista siciliano.

Interverrà l’autore.

_______

La migliore parola secondo padre Puglisi: 

«A Palermo c’è un detto che dice “A megghiu parola è chiddra c’un si rici”. Ma cosa significa?».

Ragazzi: «Parrì, cca a Brancaccio sta frasi è megghiu r’u Vangelo. Cca è megghiu esseri omertosi».

«È sbagliato, però, questo detto».
Ragazzi: «No, parrì, è giusto!».

«È sbagliato perché si è a “megghiu parola”, picchì un s’av’a a diri?
È come se comprassi una Ferrari e la terrei in garage. Le cose belle sono fatte per essere viste. Tutti devono godere della bellezza. Quindi, se questa è a megghiu parola, a megghiu, picchì un s’av’a a diri? Picciotti mia, ma qual è sta parola?».

In quei momenti padre Puglisi aveva stravolto e stava stravolgendo la vita dei ragazzi di Brancaccio, oltre a stravolgere il proverbio. Così le ragazze, che sono più sveglie dei maschietti, provarono a indovinare quale fosse la parola.
Ragazze: «Giustizia?».
«No. Sbagliato».
Ragazze: «Legalità?».
«Neanche». «Tutte belle parole – commentò padre Puglisi – ma dove le avete sentite?».

Durante quel pomeriggio da Brancaccio uscirono parole mai dette prima. Ad un certo punto, il sacerdote palermitano spiazzò tutti.
«Non la sapete? Vi dico io qual è la parola: è futuro. Il futuro del vostro quartiere è il futuro della vostra vita. Ci avete pensato mai? Ma voi da grandi che volete fare?».
Da quel giorno padre Puglisi e Gregorio iniziarono ad accompagnare uno per uno i ragazzi dentro di loro scoprendo dei tesori fantastici. Ragazzi che non sapevano di avere doti straordinarie.      

[pagg. 32-33]

 

Published by